John Zimmer presidente di Lyft, società che offre servizi di ride sharing simile a Uber, nega le voci circolate nei giorni scorsi relative a vari tentativi di vendita dell’intera azienda. Tra i nomi circolati quelli di Apple, Amazon, Google, la concorrente Uber ma anche General Motors e Didi Chuxin.
“Lyft non è alla ricerca di un compratore” ha dichiarato Zimmer a Business Insider, facendo capire che avere avviato dei contatti potrebbe aver dato a qualcuno l’impressione di volere vedere l’attività.
Misurando attentamente le parole usate, Zimmer non nega che vi siano stati colloqui per la cessione, affermando che se l’azienda è stata avvicinata da altre, non significa che vi sia effettivamente l’intenzione di vendere. Lyft sta affrontando una costosa e dura battaglia per rubare fette di mercato a Uber, azienda che ha superato abbondantemente di diversi milioni di dollari, la raccolta fondi di Lyft (2 miliardi di dollari, circa un sesto di quanto rastrellato complessivamente da Uber).
I due gruppi offrono servizi simili, per prenotare auto con conducente tramite smartphone. Uber ha avuto l’intuizione di concentrarsi non solo negli USA ma anche in India e Cina, mentre Lyft si è concentrata sull’incremento del market share negli Stati Uniti, investendo massicciamente in città come New York e San Francisco.
L’indiscrezione della volontà di cedere è nata a fine giugno, quando il Wall Street Journal ha indicato che l’azienda ha assegnato un incarico a Qatalyst Partners, banca di investimento specializzata nella consulenza a società tecnologiche che vogliono cercare un acquirente (è quella che, ad esempio, ha aiutato LinkedIn nella vendita da 26 miliardi a Microsoft). Lyft è valuta intorno ai 5,5 miliardi di dollari, grazie anche a investimenti di società come General Motors, che ha versato 500 milioni di dollari ottendo una partecipazione del 10%.