Adobe getta la spugna sul suo compiler per applicazioni Flash su iPhone. Niente più investimenti nel settore che non fornisce alcuna garanzia di ritorno economico stante la posizione di totale chiusura di Cupertino su questa tecnologia nel settore mobile. A rendere noto l’addio è Mike Chambers, Principal Product Manager for developer relations for the Flash Platform at Adobe, in pratica il coordinatore del gruppo che pone in relazione Adobe con gli sviluppatori per la piattaforma Flash.
Chambers, per spiegare questa scelta sul suo sito, riporta in primo piano la famosa clausola 3.3.1 del contratto di licenza per il kit di sviluppo iPhone Os nel quale si impedisce di usare applicazioni create in Flash per poi esportarle nel linguaggio di iPhone. “Per essere chiari durante l’intero ciclo di sviluppo di Flash CS5 – dice il manager di Adobe – questa funzionalità era in linea con i termini di licenza di Apple. Tuttavia, come gli sviluppatori hanno imparato, se si vuole lavorare su iPhone si deve essere preparati a vedere rigettati o mutilati i propri progetti di sviluppo in ogni momento e per ragioni anche non immediatamente comprensibili. Gli sviluppatori che hanno rilasciato più di 100 applicazioni per iPhone usando il compiler Flash devono essere pronti a vedere eliminate le loro applicazioni da iTunes Store”. Chambers (che tira in ballo, francamente senza molto merito nella questione, il no, avanzato per errore secondo Apple, ad alcune vignette del premio Pulitzer Mark Fiore) si spinge ampiamente nel terreno della polemica ricordando in maniera puntuale tutte le non ragioni di Apple per la scelta compiuta sottolineando che l’unica valida (e ovviamente discutibile dal punto di vista Adobe) quella di voler restringere la libertà di scelta degli sviluppatori.
Anche se Chambers sembra riferirsi solo al compiler della CS5 su cui non saranno più investite risorse anche se verrà incluso nella suite, pare di leggere tra le righe la volontà di non compiere più alcuno sforzo neppure per il player Flash per iPhone Os. Anche su questo plug-in, indispensabile per molti siti, Apple ha messo una sorta di veto sostenendo che obbliga la CPU a lavorare in maniera eccessiva e abbatte la durata della batteria.
In ogni caso Adobe non pare, almeno dalle parole di Chambers, troppo preoccupata dal futuro che la taglia fuori da un mercato molto lucroso, quello di App Store, costringendola a fare i conti con alcune tecnologie concorrenti a Flash (come i video HTML5) cui molti stanno ricorrendo per avere siti perfettamente funzionanti su iPhone e iPad. “Fortunatamente – dice il manager Adobe – l’iPhone non è l’unica alternativa. I dispositivi Android stanno andando molto bene grazie al successo di Droid e Nexus One e ci sono molti tablet Android in arrivo per quest’anno. Stiamo lavorando con Google per portare sia Flash Player che AIR 2.0 su questi dispositivi e i risultati sono positivi”