Qualche giorno addietro è stata annunciata la cessione di Uber alla rivale Didi Chuxing; quest’ultima è l’azienda sulla quale Apple a maggio di quest’anno ha investito un miliardo di dollari.
La scelta di Apple ha accelerato le decisioni di Didi influenzando le operazioni in corso; è quanto ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters una fonte che sarebbe vicina all’azienda cinese. Didi tallonava Uber da almeno due anni; l’investimento di Apple ha fatto comprendere a Uber di non avere sostanzialmente scelta: ha dovuto alzare bandiera bianca in uno dei uno dei suoi principali mercati per numero di corse, siglando una tregua dopo la quale Didi è ora valutata 36 miliardi di dollari.
Dopo la fusione, Uber e i soci di Uber China avranno una partecipazione del 20% consentendo al gruppo statunitense di diventare il principale azionista di Didi, che a sua volta investirà un miliardo di dollari nell’app americana il cui valore è stimato in 62,5 miliardi. Tra i finanziatori di Didi non solo Apple ma anche Alibaba (il colosso cinese dell’ecommerce) e Tencent (una sorta di Facebook cinese).
Le attività di Uber al momento si sono rivelate redditizie solo negli Stati Uniti; in Cina Uber e Didi avevano finora combattuto a colpi di raccolta fondi e di iniziative di marketing per strapparsi a vicenda le quote di mercato. In Cina le due attività sono state finora in perdita ma la fusione potrebbe portare ai profitti. Secondo il CEO di Uber Travis Kalanick, il merger consentirà di “liberare risorse per iniziative coraggiose sul futuro delle città, dalla tecnologia per le auto a guida autonoma e sul futuro della logistica”.