Nel gennaio del 2014 Google ha acquisito DeepMind, società specializzata in intelligenza artificiale, in particolare in speciali algoritmi utilizzati in videogiochi, e-commerce e simulazioni.
Uno degli scopi per il quale l’azienda britannica è stata acquisita è ad ogni modo sorprendente: risparmiare sulla bolletta energetica dei data center.
Negli ultimi mesi, scrive Bloomberg, l’unità di Alphabet ha sfruttato gli algoritmi di DeepMind per controllare in parte la modalità di erogazione dell’energia elettrica nei data center, riuscendo a ridurre del 40% i consumi energetici legati al raffreddamento e del 15% i consumi complessivi dei centri di calcolo (i server che consentono il funzionamento del motore di ricerca ma anche di servizi quali YouTube e Gmail).
Tecniche di intelligenza artificiale normalmente impiegate in videogiochi a quanto pare possono essere applicate anche alla gestione energetica, con enormi risparmi sulla bolletta e in termini di impatto ambientale.
Nel 2014 Google ha sfruttato 4,402,836 MWh di elettricità, equivalente al consumo medio di 366,903 famiglie statunitensi. Ridurre anche di piccole percentuali i consumi significa per un colosso come Google risparmiare enormi quantità di denaro.
Centinaia di milioni di dollari di risparmio
Ridurre del 10% i consumi, significa risparmiare centinaia di milioni di dollari. Le reti neurali di Deep Mind sono in grado di determinare quando è possibile spegnere alcuni sistemi o quando è necessario attivarli sfruttando un meccanismo di riconoscimento basato su pattern in grado di determinare i consumi con il passare delle ore e regolando di conseguenza accensione e spegnimento di varie apparecchiature. Le variabili tenute sotto controllo sono circa 120, incluso l’azionamento di sistemi di raffreddamento.
Un portavoce di Google ha spiegato che si tratta di “un passo in avanti fenomenale”, che consentirà di “migliorare enormemente l’efficienza energetica e ridurre le emissioni complessive di gas serra”.
“Con tecnologie come DeepMind possiamo usare l’apprendimento automatico per consumare meno energia e contribuire a rispondere a una delle sfide globali più grandi: il cambiamento climatico”.