Daniela Barbosa, un giudice di Rio de Janeiro, ha ordinato ai cinque carrier brasiliani di impedire l’accesso a tempo indeterminato a WhatsApp, interrompendo a decine di milioni di persone l’accesso al popolare servizio di chat/VoIP.
Il motivo del blocco non è al momento noto ma l’azienda ha fatto sapere che la mancata sospensione del servizio sarebbe costata una multa di 50 mila reais (circa 13 mila euro) al giorno. Non è la prima volta che il servizio viene bloccato nella repubblica federale dell’America meridionale. Nel dicembre del 2015 fu imposto un blocco de da un magistrato di Sao Bernardo do Campo (dello stato di San Paolo); questo blocco durò 48 ore e fu poi revocato su decisione di un tribunale locale in seguito a un ricorso; il 2 maggio di quest’anno un giudice dello stato di Sergipe ha imposto un nuovo stop, ancora una volta revocato da un tribunale dello Stato. Il presidente di Anatel (la locale Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) aveva definito la decisione “sproporzionata e punitiva per gli utenti”. Tutti i blocchi finora impostano derivano dalla mancanza di volontà di fornire dettagli concernenti conversazioni di persone coinvolte in inchieste giudiziarie.
WhatsApp vanta centinaia di milioni di utenti in Brasile, molti dei quali usano l’app per aggirare il pagamento di tariffe telefoniche. Portavoce di Facebook (proprietari di WhatsApp) hanno spiegato l’impossibilità di fornire dettagli sulle chat giacché queste sono cifrate.