Come abbiamo riportato nei giorni scorsi, Pokémon Go è finalmente stato pubblicato su dispositivi iOS e Android in Australia, Nuova Zelanda e negli Stati Uniti. Tuttavia, a causa dei continui problemi che stanno affliggendo i server, gli sviluppatori di Niantic Labs hanno deciso di sospendere momentaneamente l’uscita del gioco negli altri paesi internazionali, compreso quindi anche il mercato italiano.
Intervistato da Business Insider, il CEO di Niantic Labs, John Hanke, ha dichiarato che la compagnia è al corrente dei problemi e che sta attivamente lavorando per risolverli, ampliando la capacità dei suoi server. “Sapevamo che il gioco sarebbe stato popolare, ma sembra proprio che abbia colpito nel segno”, ha affermato Hanke. “L’uscita in paesi come il Regno Unito e l’Olanda è sospesa finché non ci sentiremo più sicuri”.
Per un videogioco con una forte componente online come Pokémon Go, non è raro che si verifichino problemi tecnici al lancio, eppure raramente si è visto un così grande interesse attorno a un gioco mobile da dare il via a una vera e propria “corsa all’account”. Nonostante Pokémon Go sia disponibile solo in pochi paesi selezionati, utenti provenienti da tutto il mondo si sono affrettati per accedere ugualmente al gioco attraverso metodi alternativi (come la creazione di AppleID stranieri o la condivisione del gioco sui siti di Torrent). Pokémon Go sarebbe dovuto arrivare in Italia entro il 15 luglio, ma a questo punto, alla luce degli ultimi aggiornamenti, non è chiaro se il gioco verrà pubblicato ufficialmente sull’App Store italiano entro la fine di questo mese o se tarderà ulteriormente.
Nato dalla collaborazione di Nintendo, The Pokémon Company e Niantic, Pokémon Go rappresenta assieme al recente Miitomo uno dei passi più importati fatti da Nintendo all’interno del mercato mobile. Nelle ore che hanno seguito il lancio del gioco, le azioni della compagnia giapponese sono aumentate del 10%, raggiungendo il livello più alto degli ultimi due mesi e portando l’azienda ad avere un valore di mercato di circa 23 miliardi di dollari.