I Fujitsu Laboratories hanno annunciato di avere messo a punto una tecnologia di identificazione biometrica che sfrutta i dati rilevati dalle vene del palmo e dalle impronte digitali di tre dita della mano. L’impiego congiunto di queste due tipologie di informazioni consente la rapidissima identificazione di un individuo all’interno di un gruppo di un milione di persone in tempi inferiori ai due secondi.
Questa tecnica permette lo sviluppo di sistemi di autenticazione biometrica privi di carta di identità e adattabili alle particolari esigenze di gruppi di differenti dimensioni, dal controllo degli accessi su piccola scala fino ai sistemi per piattaforme sociali su vasta scala. Il deployment può essere inoltre semplificato aggiungendo l’autenticazione del palmo della mano ai sistemi di identificazione delle impronte digitali già largamente utilizzati.
La tecnologia dell’autenticazione biometrica si sta rapidamente diffondendo come mezzo per prevenire falle alla sicurezza dei dati aziendali e frodi di identità ai danni degli istituti finanziari. Questa prevenzione presuppone anche l’impiego delle tecniche di autenticazione delle vene del palmo della mano messe a punto da Fujitsu Laboratories e ora ampiamente utilizzate a livello globale per il loro elevato livello di precisione identificativa in tutta una serie di applicazioni, dalla conferma dell’identità degli utilizzatori di bancomat fino alla gestione degli accessi ai computer aziendali e al controllo degli ingressi a locali protetti.
L’autenticazione tramite impronte digitali si sta inoltre velocemente affermando come metodo semplice e affidabile per l’autenticazione personale su compyter e telefoni cellulari. Poter utilizzare delle parti del corpo per questo tipo di rilevamenti risulta di grande comodità in quanto elimina la necessità di portare con sé documenti di riconoscimento, un aspetto che dovrebbe accelerare i ritmi di diffusione di questa tecnica biometrica. L’elemento chiave per un’estesa accettazione di questi metodi è costituito dalla capacità di queste tecnologie di riconoscere con maggiore rapidità e precisione l’identità di un individuo su un milione o centinaia di milioni di persone all’interno di applicazioni utilizzate da grandi multinazionali ed enti governativi.
Le attuali metodologie di autenticazione che sfruttano un unico tipo di dato biometrico sono sufficienti per rilevare l’effettiva corrispondenza con l’informazione relativa a un determinato individuo registrata su una smartcard (one-to-one matching), come accade ad esempio con i sistemi di autenticazione usati dagli istituti finanziari. Ciò nonostante, nel momento in cui si deve identificare una determinata persona all’interno di un gruppo di individui (one-to many matching), la precisione può diventare un problema qualora il gruppo di riferimento sia composto da milioni di individui. In questo caso l’affidamento a un unico tipo di dato biometrico rende impossibile distinguere chiaramente tra più corrispondenze potenziali. Per questa ragione quando si parla di one-to-many matching il livello di precisione necessario a autenticare una persona su un milione è un milione di volte rispetto a quello richiesto per il one-to-one matching, anche alla luce del fatto che il processo di autenticazione prevede la disamina di tutti i record archiviati all’interno di un sistema.
Inoltre, per riuscire a garantire l’autenticazione di una persona su un milione, il processo presuppone l’elaborazione di ben un milione di record dati e questo, con le tecnologie convenzionali, può richiedere anche più di venti minuti. Da qui dunque la necessità di tecniche capaci di ridurre sensibilmente i tempi di elaborazione.
Il sistema messo a punto da Fujitsu sarebbe in grado di identificare una persona su un milione, garantendo un matching “one-to-one million”. Questa tecnica coniuga l’autenticazione delle impronte digitali, già molto diffusa e capace di tempi di esecuzione alquanto rapidi, con l’identificazione delle vene del palmo della mano, metodo dalla superiore precisione che risulta particolarmente difficile da falsificare e per questo altamente sicuro contro le frodi. L’innovativo sistema basato su questa tecnologia sfrutta i dati delle vene del palmo e delle impronte digitali di tre dita. Acquisendo queste due informazioni nel corso di una sola scansione è possibile identificare con sicurezza una persona su un milione nell’arco di due secondi sfruttando processi di calcolo parallelo su più server.
[A cura di Mauro Notarianni]