Dallo scorso anno Mozilla propone per default motori di ricerca diversi secondo i paesi dove il browser Firefox viene eseguito. Da tempo l’azienda è impegnata sul versante della protezione della privacy e non sorprende la disponibilità di una variante di Firefox che propone per default Qwant, l’alternativa a Google su cui la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha puntato 25 milioni di euro.
Qwant è un motore di ricerca franco-tedesco (la sede principale è a Parigi, il reparto Ricerca e Sviluppo è a Nizza, ed il dipartimento di Sicurezza è a Rouen, i server in Francia) presentato come un proegtto altamente performante, rispettoso della privacy degli utenti come della neutralità dei risultati delle ricerche”. La “Q” sta per Quantità e dovrebbe evocare la quantità di dati elaborati, mentre “want” è la contrazione del termine “wanted”. Gli sviluppatori affermano che la filosofia di Qwant si basa su due principi: nessun tracciamento dell’utente e nessuna personalizzazione dei risultati delle ricerche in base al comportamento dell’utente.
Tra le peculiarità di questo motore di ricerca, la modalità con la quale vengono presentati i risultati: nella colonna a sinistra è possiible selezionare dove cercare (web, novità, social, immagini); a destra compaiono i risultati con foto e link che arrivano dal web, dai social, ecc. Per usare Qwant è necessario un account, fondamentale per definire le preferenze dell’utente. Quest’ultimo può scegliere quali categorie mostrare e quali opzioni attivare. La creazione di un account Qwant permette di attiavre l’opzione che consente di salvare i “preferiti”, ad esempio i siti che vogliamo ppaiano sulla pagina iniziale. L’account permette anche di accedere a block notes, creare e gestire lnote. Tra le funzionalità più comode “Qwick”, una unzionalità che permette di creare collegamenti veloci a specifici siti.