Gilad Erdan, ministro della sicurezza interna di Israele ha accusato Facebook e il suo fondatore, Mark Zuckerberg, di non fare abbastanza per impedire l’incitamento contro Israele e ha affermato che il social network sta “sabotando” il lavoro della polizia israeliana.
Durante un’intervista su Channel 2 TV, Erdan ha attaccato: “Facebook, che prima ha portato un’incredibile rivoluzione positiva per il mondo, purtroppo con l’aumento dell’influenza di Daesh (Lo Stato Islamico) e l’ondata di terrore, è diventato semplicemente un mostro.”
“Facebook oggi – deve sapersi – sabota il lavoro della polizia israeliana, perché quando la polizia israeliana li avvicina [i presunti terroristi], e la cosa riguarda un residente in Giudea e Samaria, Facebook non collabora”, ha detto, riferendosi ad alcuni fatti avvenuti nella zona della Cisgiordania, concludendo “Facebook stabilisce inoltre un limite molto alto per la rimozione di contenuti e messaggi che incitano al terrorismo”.
Secondo Erdan (nell’immagine a fondo articolo), Zuckerberg è responsabile per la politica di Facebook e ha invitato i cittadini di Israele ad inondarlo di richieste “sull’esigenza di monitorare la piattaforma che ha fondato e da cui guadagna miliardi”. Un portavoce di Facebook in Israele ha detto che la società non è interessata a commentare le affermazioni del ministro.
Dal mese di ottobre, i palestinesi hanno ucciso 34 israeliani e due cittadini statunitensi in un’ondata di attacchi di strada, per lo più accoltellamenti. Le forze israeliane hanno ucciso almeno 201 palestinesi, 137 dei quali – secondo Israele – erano assalitori. Altri sono stati uccisi in scontri e proteste.
Israele afferma che l’incitamento nei media palestinesi e i loro problemi personali sono stati importanti fattori, che hanno stimolato gli aggressori, spesso adolescenti, a lanciare gli attacchi. Il Paese ha più volte sostenuto che Facebook è stato utilizzato per favorire gli attacchi e il governo sta elaborando una legislazione per consentirgli di obbligare a Facebook, YouTube, Twitter e altri social media di rimuovere i post che si ritiene incitino il terrorismo.
Secondo alcune notizie recenti Facebook e Google stanno sviluppando un algoritmo avanzato e automatico che permetterà la rimozione immediata dei video con contenuti violenti e terroristici dai social network.