Apple e Nokia si sono si sono accordate mettendo fine all’infinita serie di denunce e controdenunce per l’utilizzo di brevetti. Apple avrebbe accettato il pagamento di royalties, anche se i termini specifici dell’accordo non sono stati resi noti.
La querelle legale Nokia-Apple aveva preso il via nel mese di novembre 2009 con una causa che riguarda prevalentemente brevetti Nokia concernenti le tecnologie GSM, UMTS e WLAN; si trattava di una decina di brevetti chiave che secondo l’azienda finlandese Apple aveva aggirato per costruire i suoi telefoni. Una serie di osservatori ritenevano probabilmente legittime le contestazioni dell’azienda finlandese in quanto, in effetti, Nokia nel corso degli anni ha costruito una patrimonio di proprietà intellettuali nel settore delle comunicazioni cellulari difficilmente eludibile da parte di chi si avventura in questo settore.
Apple aveva risposto dopo circa due mesi all’inizio di dicembre con una contro-querela, dando il via ad una lunga serie di denunce e controdenunce tra l’una e l’altra azienda. Recentemente le autorità americane avevano iniziato a rivedere le revendicazioni di ciascuna dei due contendenti anche se il processo sarebbe stato molto lontano.
Nokia ovviamente gongola (specialmente in questo momento non felicissimo per l’azienda) e il CEO Stephen Elop ha dichiarato che “’l’accordo mostra come le proprietà intellettuali di Nokia permetteranno di focalizzarsi su nuove opportunità nel mercato della comunicazione mobile. Siamo felici che Apple sia ora parte del crescente numero di licenziatari del nostro gruppo”
L’ammontare del pagamento di Apple a Nokia, come accennato, non è stato reso noto; molto probabilmente qualche cosa di più se ne saprà nel corso della giornata. Dettagli ulteriori potrebbero giungere dal bilancio di Nokia dove il flusso di denaro proveniente da Cupertino emergerà tra le righe del documento fiscale che, come sottolinea lo stesso Elop, sarà rimpinguato dal versamento “one time”, saltuario. Che questo possa contribuire a risollevare le sorti economiche e, soprattutto, costituire un fattore strategico decisivo che potrà invertire il corso non favorevole dell’azienza di Espoo è legittimo dubitare.
[A cura di Mauro Notarianni]