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Secondo quanto rivelato da alcune fonti di Reuters, Google e Facebook hanno iniziato a utilizzare una tecnologia avanzata in grado di bloccare e eliminare dalla rete i video con contenuti violenti e terroristici, come ad esempio video di decapitazioni, uccisioni o di propaganda terroristica.
La tecnologia sarebbe stata realizzata facendo uso di un sistema in precedenza sfruttato dalle aziende per rimuovere o prevenire il caricamento di contenuti coperti da diritto d’autore; al momento non è chiaro come tale tecnologia possa essere stata adattata nello specifico allo scopo attuale, ma in base a quanto riportato dalle fonti di Reuters, i nuovi video pubblicati online verrebbero in qualche modo confrontati con un database di video in precedenza catalogati come “proibiti” ed eventualmente rimossi nel caso venissero riscontrate analogie.
Al momento molti dettagli vengono secretati per timore che i gruppi terroristici in particolare (che fanno ampio uso della rete e dei social network per la loro propaganda) possano in qualche modo capire il funzionamento della tecnologia ed aggirarla. Il sistema però è in continua evoluzione e le aziende (fra cui Google e Facebook ad oggi in prima linea) stanno collaborando direttamente con molte autorità mondiali per combattere la diffusione di contenuti che incitano ad azioni illecite se non addirittura sovversive e inumane, partecipando ad un programma denominato Counter Extremism Project.
Giusto recentemente Google, Twitter e Facebook sono stati accusati in tribunale dal padre di una delle vittime degli attentati di Parigi, che accusa le aziende di aver permesso la diffusione di contenuti estremisti e di aver favorito i terroristi, che hanno potuto agire sui social network per coordinare le loro azioni.