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Per il nuovo mega campus ancora in costruzione, Apple sfrutterà delle centrali elettriche in miniatura, che sfruttano celle a combustibile (fuel cell) a ossidanti solidi.
La società che fornirà ad Apple i 4 megawatt di cui ha bisogno è Bloom Energy. La storia di quest’azienda è curiosa, nata da ex dipendente della NASA, il Dr. K.R. Sridhar. Quest’ultimo era a capo di un progetto pensato per convertire l’atmosfera di Marte (per il 95% anidride carbonica) in ossigeno destinato a un’ipotetica stazione spaziale. Il funzionamento della macchina destinata al Pianeta Rosso è in un certo senso stato invertito, creando celle in grado di produrre aria e combustibile dall’elettricità generata da un pannello solare.
Bloom Energy – spiega Forbes – produce gli “Energy Server”, dei grandi box (non eccessivamente ingombranti) capaci di produrre energia senza combustione né emissioni. Tra i clienti che già usano con successo le soluzioni in questione, ci sono FedEx, Adobe, Google, eBay, AT&T la Nasa. Apple ha da tempo un impianto di celle a combustibile nel data center di Maiden (North Carolina) e ora vuole usare nuove e ancora più efficienti celle a combustibile per il nuovo campus, un progetto che a ogni nuovo dettaglio si rivela sempre più incredibile e ambizioso.
Apple, lo ricordiamo, ha fatto sapere che il futuro campus di Cupertino sarà l’edificio a più alta efficienza energetica tra quelli della sua categoria. L’edificio sarà alimentato al 100% da energia rinnovabile, generata principalmente da uno degli impianti fotovoltaici privati più grandi al mondo. L’aria fluirà liberamente tra l’esterno e l’interno dell’edificio, garantendo un sistema di ventilazione naturale per tre quarti dell’anno.