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Con Donald Trump candidato alla Casa Bianca per i repubblicani, Apple cancella ogni forma di supporto, economico e tecnologico, alla convention del partito che si appresta ad incoronare proprio il magnate multimiliardario. È la rivista on line Politico, a far trapelare da fonte anonima la decisione di Cupertino, un chiara rappresaglia in risposta alle idee e alle prese di posizione di Trump.
Apple è stata più volte nel mirino del candidato repubblicano: prima è stata accusata di spostare il lavoro all’estero, poi minacciata di boicottaggio e non sono mancate neppure, da parte di Trump, posizioni molto critiche sulla decisione della Mela di rifiutare all’FBI l’accesso al telefono dell’attentatore di Cupertino. Ma è molto probabile, se non sicuro, che Apple con la decisione di non supportare la convention voglia colpire anche le prese di posizione contro le minoranze che Trump non si è mai fatto mancare e le promesse di leggi che renderanno più difficile l’immigrazione, un argomento su cui le grandi aziende americane, che importano talenti da mettere al lavoro sui loro progetti, sono molto sensibili.
Apple secondo quanto si apprende non darà al partito Repubblicano attrezzature come portatili e computer fissi, come invece aveva fatto in passato. Nononostante Apple sia considerata una azienda “liberale”, quindi di tendenze opposte a quelle dell’Elefantino, come tante altre imprese della Silicon Valley non ha mai rifiutato un supporto ai partiti che portano un candidato alla Casa Bianca. Ad esempio nel 20o8 la convention repubblicana aveva ricevuto da Apple una donazione pari a 140mila dollari. Nel 2012 Apple non donò nulla ai repubblicani perchè il partito democratico non aveva, a sua volta e per sua scelta, voluto donazioni. A riprova che la Mela come altre aziende preferisce stare in equilibrio tra i due partiti, a fine scorso anno Cook aveva tenuto una cena con alcuni importanti deputati repubblicani alla camera.
Apple non è l’unica azienda nel mirino di Trump e non è neppure quella che più apertamente si era schierata contro le idee del candidato alla Casa Bianca. Facebook, ad esempio, aveva preso una posizione ben più esplicitamente contraria alle idee di Trump, con dichiarazioni dure pronunciate dallo stesso fondatore, Mark Zuckerberg. Eppure Apple a quanto pare è l’unica importante azienda a rifiutare ai repubblicani un supporto economico e logistico. Sempre secondo Politico proprio Facebook ha garantito il suo appoggio alla convention e così hanno fatto Microsoft e Google.