Intel ha ufficialmente annunciato Z68, il chipset integrato nei nuovi iMac. Questo chipset dovrebbe far dimenticare in fretta la piattaforma P67 e i problemi riscontrati con alcune configurazioni Sandy Bridge con le comunicazioni SATA, tanto che alcuni noti produttori hanno già cominciato ad annunciare motherboard con il chipset usato in anteprima da Apple (una mossa che suggerisce migliori rapporti in corso tra la casa di Cupertino e Intel).
AnandTech ha pubblicato i dettagli del prodotto e fa sapere che il chipset supporta fino a 14 porte USB 2.0 (ma non l’USB 3.0 che arriverà con Ivy Bridge), 6 porte SATA (di cui due SATA III e con supporto RAID 0, 1, 5 e 10) e otto collegamenti PCIe 2.0.
Dal punto di vista architetturale Z68 non è molto diverso dall’H67: getisce l’output video dalle CPU Sandy Bridge e lo stesso numero di connessioni USB, SATA e porte PCIe. Il chipset Z68 supporta in modo completo l’overclocking di CPU, memoria e grafica integrata ma, soprattutto, include “Smart Response” una tecnologia per gli SSD in grado di operare come memoria cache tra la memoria di sistema e lo storage tradizionale di tipo meccanico, permettendo di velocizzare gli accessi e le prestazioni complessive. Il sistema è utilizzabile per sfruttare la grande capacità degli hard disk tradizionali e la velocità delle unità SSD.
La componente, studiata per supportare i processori Sandy Bridge, funziona secondo un principio cui lavorano in diversi sul mercato: usare in abbinamento un disco con memoria allo stato solido e uno tradizionale così che mentre il secondo funziona in pratica come semplice sistema di archiviazione, il primo si comporta come se fosse una cache sul quale la “logica” del sistema operativo colloca il codice di più frequente utilizzo. Operando in questo modo si ottiene un significativo incremento di operazioni come rapido avvio e spegnimento, maggior velocità nell’apertura dei file e un generale miglioramento del comportamento della macchina. Insomma, tutto quel che si ha da un disco SSD ma senza perdere in capacità o veder crescere i costi in maniera esorbitante. Mac OS X sembra già in grado di ottenere il massimo rendimento di questo chipset e, infatti, sull’Apple Store legge: “Se scegli l’unità a stato solido insieme a un disco rigido Serial ATA, Mac OS X e tutti i programmi saranno preinstallati sull’unità a stato solido, così potrai usare il disco rigido per video, foto e altri file”.
Tra i drive SSD compatibili con la tecnologia SMART Response i Larsen Creek di Intel, ancora non ampiamente disponibili e che pertanto spiegherebbe lo slittamento delle consegne degli iMac a due-tre settimane selezionando configurazioni con disco rigido Serial ATA + unità a stato solido.
[A cura di Mauro Notarianni]