Risultati fiscali in arrivo per Apple. L’atteso appuntamento è per oggi, mercoledì 22 aprile alle 23 ora italiana. In quel momento, a mercati chiusi, si apriranno virtualmente le porte di Cupertino per un evento che interessa non solo il mondo della Mela, ma tutta Wall Street.
Come abbiamo accennato nei giorni scorsi, il trimestre fiscale di Apple viene da tempo usato come un attendibile indicatore dello stato di salute del mercato dell’elettronica di consumo e la relazione di domani non farà eccezione. Analisti ed investitori cercheranno di comprendere dai numeri e dalle previsioni di Oppenheimer e Cook, Cfo e Ceo facente funzione, quanto è stata dura la crisi, quanto durerà e quanto ha inciso sulla capacità di fare affari del settore dell’IT.
Wall Street vorrà però capire anche come sono andate le cose per Apple, una realtà che è stata spesso giudicata non troppo esposta al forte vento della crisi economica ma che potrebbe non essere passata del tutto indenne alle pesanti settimane a cavallo tra febbraio e metà marzo. Gli analisti prevedono risultati “piatti” rispetto allo scorso anno: fatturato di 7,94 milioni di dollari con 2,2 milioni di Mac venduti, 10 milioni di iPod e 3,4 milioni di iPhone. Complessivamente, dicono gli analisti intervistati da Thompson Reuters, Apple potrebbe avere spuntato 1,08 dollari per azione. Queste cifre sono in linea con i dati migliori previsti da Apple lo scorso trimestre; nel corso della presentazione dei risultati fiscali Apple aveva stimato di poter raggiungere tra i 7,6 e gli 8 miliardi di dollari di fatturato e profitti tra i 90 centesimi di dollaro e un dollaro.
In passato Apple ha abituato il mercato a superare largamente le sue stesse previsioni, ma in questa occasione i principali analisti specializzati in Apple sono piuttosto incerti su tutto il fronte e stilano previsioni che oscillano da un moderato ottimismo ad un moderato pessimismo.
In discussione non ci sono i margini di profitto e i guadagni che dovrebbero restare tra i più alti di Wall Street per il particolare portafoglio prodotti di Cupertino, tra le poche società nel campo dell’elettronica di consumo a non avere imboccato la strada dei prezzi stracciati, quanto i volumi di vendita conseguiti e il futuro immediato.
Secondo diverse società di analisi Apple potrebbe avere fermato la crescita e su qualche mercato (come quello americano) potrebbe addirittura avere subito un calo e questo sicuramente non sarebbe un segnale tranquillizzante. Ma i punti interrogativi più consistenti e determinanti si collocano sul trimestre fiscale in corso. Gli osservatori si chiedono quali saranno i riflessi sul bilancio di un periodo durante il quale potrebbe verificarsi un deciso rallentamento nelle vendite dei portatili, macchine storicamente molto costose (e in quanto tali non adatte al particolare momento economico) il cui rinnovo per giunta è ormai distante; la spinta dei desktop, rinnovati ad inizio marzo ma ormai fisiologicamente non più decisivi nella crescita del mercato e del fatturato, potrebbe essa pure presentarsi come debole. In più c’è il sospetto (fondato) che Apple non lancerà nulla di particolarmente significativo nel campo dei dispositivi portatili (il nuovo iPhone dovrebbe arrivare negli ultimi giorni di giugno se non a luglio) né introdurrà sul mercato Snow Leopard (probabilmente rinviato a fine estate). Lo scenario, già non tranquillizzante, potrebbe essere ulteriormente aggravato dalla economica che contrae il potere di spesa generale e dare luogo ad un taglio del fatturato dei 90 giorni in corso rispetto al 2008, determinando un consistente segno meno.
Qualche cosa di più sui piani e sulle strategie per fronteggiare il trimestre che termina a fine giugno se ne saprà dalle previsioni elaborate nel contesto della presentazione degli scorsi 90 giorni e sarà proprio su quei numeri che si formeranno le strategie di acquisto o di vendita delle azioni. Ricordiamo che Wall Street ha concesso molta fiducia nel corso delle ultime settimane ad AAPL. Durante l’ultimo trimestre le azioni sono cresciute del 17,7%; durante l’ultimo mese l’aumento è stato del 24%, dati percentuali sensibilmente superiori a quelli conseguiti dal Nasdaq. Questo significa che un segnale di debolezza, concreto o semplicemente percepito, potrebbe determinare un arretramento (magari anche pesante) delle azioni; al contrario se i dati saranno largamente superiori a quelli stilati dagli analisti e se, soprattutto, le previsioni saranno ottimistiche, AAPL potrebbe rilanciare la sua corsa e tornare ai valori del mese di agosto, quelli prima delle grande crisi del mercato esplosa con il fallimento di Lehman Brothers.
La presentazione dei risultati fiscali di Apple sarà , come al solito, seguita da vicino da Macitynet; Apple da parte sua fornirà l’audio streaming live della conference call sui risultati finanziari del secondo trimestre dell’anno fiscale 2009. Per ascoltarla è necessario avere QuickTime e accedere all’url: www.apple.com/quicktime/qtv/earningsq209. L’inizio è previsto per le 23, ora italiana.