PC World USA ha provato a verificare l’effettivo vantaggio nello scegliere un disco SSD nel nuovo MacBook Pro 13” Core i5 (la versione base). Acquistando il nuovo Mac sullo store è come sempre possibile personalizzare la configurazione scegliendo tra un disco rigido Serial ATA da 5400 giri/minuto (da 320GB, 500GB o 750GB) oppure un disco a stato solido da 128GB (+250,00 euro), da 256GB (+650,00 euro) o da 512GB (+1250,00 euro). I tempi di avvio sono i seguenti:
- MacBook Pro 13” con SSD: 20 secondi
- MacBook Pro 13” con disco rigido: 38 secondi
- MacBook Pro 15” da 2Ghz con disco rigido: 36 secondi
- MacBook Pro 15” da 2Ghz con SSD da 256GB: 15 secondi
In una serie di test combinati che sfruttano CPU, scheda video e accedono al disco rigido, i modelli con i drive SSD si sono mostrati mediamente il 20% più veloci (ovviamente i risultati sono migliori quando per qualche motivo i software devono accedere al disco). Ecco qualche risultato:
- MacBook Pro 13” con SSD: 13 secondi per duplicare un file da 1GB
- MacBook Pro 13” con disco rigido: 29 secondi per duplicare un file da 1GB
- MacBook Pro 13” con SSD: 2 minuti e 33 secondi per creare un archivio ZIP da una cartella di 2GB
- MacBook Pro 13” con disco rigido: poco più di 3 minuti per la stessa azione
- MacBook Pro 13” con SSD: 38 secondi per decomprimere il file prima creato
- MacBook Pro 13” con disco rigido: 54 secondi per la stessa operazione
Anche le operazioni d’importazione ed esportazione da iMovie, così come l’apertura di grandi documenti Word e Pages può beneficiare della presenza di un più veloce disco SSD. Sul versante giochi i drive SSD, invece, non sembrano mostrare vantaggi e i risultati ottenuti sono identici sia con l’uno, sia con l’altro tipo.
Il MacBook Pro da 2.3GHz con disco SSD si è complessivamente comportato meglio rispetto allo stesso modello da 2.7Ghz con CPU Core i7 e disco rigido, con risultati mediamente migliori dell’8% e anche il doppio più veloce nella duplicazione di file. Il Core i7 si è ad ogni modo dimostrato più veloce nei test Cinebench (3D), con Handbrake (codifica video) e nei test con Mathematica.
[A cura di Mauro Notarianni]