Walter Isaacson ha sempre avuto carta bianca, persino da Steve Jobs: l’autore della monumentale biografia ufficiale (l’unica) è stato autorizzato a scrivere tutto quel che pensava su Apple e su Jobs, senza alcuna possibilità di intervento da parte del cofondatore della Mela. Il celebre giornalista e saggista statunitense ora dice la sua su Cupertino è il giudizio è spesso poco lusinghiero.
Intervistato da CNBC, Walter Isaacson dichiara di possedere un Apple Watch ma di non usarlo spesso ma soprattutto che secondo lui «Apple Watch non è la next big thing di Apple» il nuovo grande prodotto che tutti si aspettano da Cupertino. Ogni 4-5 anni sotto la gestione di Steve Jobs Apple ha presentato un dispositivo rivoluzionario: iPod, iPhone, App Store, iPad. Ma oggi, dopo questa impressionante serie, il nuovo grande prodotto Apple si è fatto attendere troppo a lungo.
Isaacson getta pura benzina sul fuoco della teoria di Apple condannata senza la sua guida: secondo l’autore si sente la mancanza di un «Incredibile genio visionario come uno Steve Jobs» riferendosi non solo alla capacità di anticipare prodotti e modi d’uso nemmeno immaginati dagli utenti ma anche di contribuire alla loro creazione e poi di saperli commercializzare e pubblicizzare rendendoli istantaneamente indispensabili.
In ogni caso dopo aver infierito sulla Apple di oggi, Isaacson termina l’intervento con una osservazione positiva (l’unica): secondo il biografo Steve Jobs ha sempre pensato che il suo più grande raggiungimento non è stato un prodotto di Apple ma l’aver costituito un team dirigenziale in grado di proseguire la filosofia e la tradizione della Mela morsicata nel tempo. Nel parere di Isaacson questo è vero, infatti dichiara che a suo parere «Tim Cook è un grande Ceo» e sembra di leggere tra le righe un giudizio favorevole finale sulla gestione di Cupertino attuale. Peccato però che ha tutta l’aria di essere un buffetto conciliatore dopo un lungo elenco di cose che non funzionano.
