Per anni Acer guidata da Gianfranco Lanci ha puntato tutto sulla conquista delle quote di mercato anche a scapito dei margini di profitto. Dopo aver superato Dell ed essere diventata il secondo costruttore di computer al mondo, questa strategia è stata minata dal successo degli smartphone e da iPad. Ad un giorno di distanza dall’annuncio delle dimissioni di Gianfranco Lanci, storico Ceo italiano del colosso orientale, Bloomberg esamina la frattura insanabile che si è venuta a creare tra il top manager e il consiglio di amministrazione che viene così riassunta: “Gianfranco Lanci ha cercato di rendere Acer il più grande costruttore di portatili superando HP. Il consiglio di amministrazione dichiara invece che il Ceo avrebbe dovuto prendere di mira Apple e HTC”.
Nella frase appena riportata emerge la distanza siderale tra due approcci di bussiness completamente diversi, da cui risulta difficile se non quasi impossibile immaginare il futuro del colosso orientale, un passaggio che non può essere una semplice correzione di rotta ma che si preannuncia come un vero e proprio stravolgimento. E’ infatti impossibile definire come una semplice transizione il passaggio dalla strategia del prezzo a tutti i costi, in alcuni casi anche con prodotti che non brillano per qualità e solidità, per inseguire il fenomeno Apple che da sempre propone prodotti qualitativamente elevati a prezzi premium che nessun altro costruttore di PC sognerebbe di praticare.
Il salto abissale tra l’Acer tradizionale come è stata fino a ieri, alla nuova Acer così come è stata definita da JT Wang presidente della società e ora anche Ceo ad interim, emerge con fin troppa chiarezza anche dai numeri. Mentre nel 2010 Acer ha registrato un margine di profitto del 2,3%, nello stesso periodo Apple, società ora presa come modello da inseguire ha registrato un margine di profitto del 21,5%. Il consiglio di amministrazione sembra però non avere dubbi: nel nuovo corso appena inaugurato Acer aumenterà in modo consistente gli investimenti per ricerca e sviluppo, mentre si stanno già mettendo in atto i piani per entrare nel mercato dei tablet con prodotti in grado di risollevare i margini di profitto della società.
Lo scetticismo degli analisti emerge anche in alcune dichiarazioni raccolte dal Financial Times. Secondo Grace Chen analista presso Morgan Stanley Acer dovrà fronteggiare un mercato ormai affollatissimo dove una differenza di prezzo di 50-100 dollari potrebbe non essere sufficiente per competere. “Ci sono un sacco di nuove idee, ma non sono molto convincenti in questo momento” ha dichiarato invece Jenny Lai analista presso HSBC.