Ha fatto scalpore nell’ultima settimana la voce secondo cui Google avrebbe tentato lo scorso anno di acquistare Telegram, il servizio di messaggistica concorrente di WhatsApp.
La notizia, smentita dal fondatore di Telegram Pavel Durov come “una vera stupidaggine”, era stata riportata da due testate russe, il Trade Secret e il RBC: secondo le fonti, Sudar Pichai, CEO di Google, avrebbe incontrato Pavel Durov, CEO di Telegram, lo scorso maggio 2015 offrendo di acquistare Telegram per circa 1 miliardo di dollari. L’offerta non sarebbe piaciuta a Durov, secondo cui la sua creatura avrebbe avuto un valore fra circa tre e quattro miliardi di dollari.
L’interessamento da parte di Google per Telegram sulla carta sarebbe più che giustificato: nel settore della messaggistica diretta Google è rimasta molto indietro e il suo Hangout non può certo competere con rivali quali WhatsApp e Facebook Messenger. Inoltre, secondo altre voci circolate nel 2014 poi smentite, Google tentò anche di acquisire WhatsApp – prima che questa fosse comprata da Facebook – per 10 miliardi di dollari, ma anche in quel caso l’affare sarebbe sfumato a causa di disaccordi nei reciproci intenti.
Telegram, dal canto suo, continua a crescere e ad attirare utenza, ma il numero dei suoi iscritti risulta essere ben lontano da WhatsApp e Facebook Messenger, e sono molti a pensare che prima o poi la creatura di Pavel Durov sia destinata ad essere assorbita da una realtà più competitiva e disposta a spendere per prendere il controllo della promettente piattaforma di messaggistica.