Tim Cook andrà in Cina per un incontro con rappresentanti del governo. Il CEO di Apple si recherà a Pechino alla fine di questo mese per vedere autorità governative di alto livello, incontro che avviene in un momento in cui la multinazionale di Cupertino si trova ad affrontare alcuni imprevisti nel Paese, il più importante mercato di riferimento della Mela.
Da quando è diventato amministratore delegato di Apple, Tim Cook è stato in Cina più volte negli ultimi cinque anni ma la prossima visita, segnalata da Reuters, cade in un momento critico per il business di Cupertino nella Repubblica Popolare; tra le criticità da affrontare: il rallentamento nel mercato smartphone, la disputa sull’esclusiva del marchio “iPhone” con un’azienda di pelletteria locale, l’improvvisa chiusura della vendita di libri e film su iBook Store e su iTunes Movie Store.
Queste problematiche sono suonate come un campanello di allarme per alcuni investitori, preoccupati che l’amore della Cina per Apple sia terminato. La scorsa settimana Carl Icahn, uno dei maggior investitori individuali della Mela, ha venduto tutte le sue azioni, esprimendo preoccupazioni “per l’atteggiamento che sta tenendo la Cina”.
Nel corso della visita in Cina, Cook ha in programma di incontrare autorevoli rappresentanti del governo e dirigenti del Partito Comunista, inclusi funzionari responsabili della propaganda. Uno dei motivi delle frizioni con Apple, è la volontà del governo di controllare il web e dati che passano in rete. Da febbraio di quest’anno un nuovo regolamento vieta a tutte le aziende straniere o a partecipazione straniera di pubblicare direttamente nuovi contenuti online (da qui la chiusura di alcuni servizi online).
Il Presidente Xi Jinping mira all’indipendenza dalle aziende straniere, in particolare in settori critici come quello bancario e assicurativo. Le imprese straniere hanno, senza successo, cercato di opporsi alle nuove norme che in pratica impediscono di fare concorrenza. Le dure regole in materia di censure impediscono inoltre la nascita di molti servizi online, decisioni che hanno innescato le proteste di varie società straniere.
Così come fatto negli USA, anche in Cina Apple ha affermato di avere rifiutato di collaborare con le autorità governative, quest’ultima una scelta che non è stata certo gradita nel Paese. Da almeno due anni le autorità cinesi chiedono di avere accesso al codice sorgente dei software Apple, ma i legali della Mela hanno spiegato che l’azienda ha sempre rifiutato tale concessione.
Nonostante un calo generalizzato del mercato, Cook è ad ogni modo ottimista riguardo alla Cina. “Il vento non è ancora alle nostre spalle, ma (il mercato, ndr) è più stabile di ciò che ritengo sia la visione comune” aggiungendo “restiamo molto ottimisti sulla Cina”.