Di tanto in tanto si sentono notizie di smartphone che prendono fuoco; è successo più volte con modelli e marche varie (iPhone incluso), un problema che generalmente riguarda l’uso di alimentatori, cavi di ricarica non conformi ma anche batterie difettose. Poiché le batterie al litio sono progettate per offrire elevati livelli di energia, l’energia elettrica che contengono è significativa: se cortocircuitate possono talvolta generare un’elevata quantità di calore. Il contenuto chimico potrebbe in particolari casi incendiarsi (accade quando le batterie sono danneggiate o sono progettate o assemblate impropriamente).
L’ultima notizia di questo tipo riguarda un Samsung Galaxy S6 Edge+. Anche questa volta niente di particolarmente straordinario: il proprietario afferma che il telefono era collocato su un letto, non coperto da lenzuola o cuscini (elementi che avrebbero potuto provocare il surriscaldamento); prima che l’oggetto prendesse fuoco, ha sentito uno sfrigolio seguito da cattivo odore di fumo.
Il proprietario dello smartphone spiega di non avere utilizzato il caricabatteria di serie ma quello di un Samsung Galaxy S3; stando a quanto riporta il centro riparazioni di Pembroke Pines (un comune della Florida) è improbabile che sia stato questo il motivo scatenante del problema. Molto più probabile la batteria difettosa o un diverso problema nel telefono stesso. È bene dunque non lasciare sul letto dispositivi in ricarica. Sono eventi rarissimi ma non sono mancati casi di batterie scoppiate improvvisamente o dispositivi che hanno causato incendi anche piuttosto gravi.