Il governo cinese ha bloccato la vendita di libri e film sull’iBook Store e sull’iTunes Movie Store. L’impossibilità di accedere al negozio risale ad una settimana fa. Chi prova ad accedere al servizio, viene respinto con una pagina bianca, senza alcuna spiegazione o motivazione e fin dall’inizio si era ipotizzato che potesse essere frutto di qualche decisione da parte delle autorità del paese asiatico.
Ora, citando non meglio precisate fonti, il New York Times spiega che la decisione è partita dalll’Amministrazione statale per la stampa, le pubblicazioni, la radio, i film e la televisione. A febbraio di quest’anno è arrivato un regolamento che vieta a tutte le aziende straniere o a partecipazione straniera di pubblicare direttamente nuovi contenuti online. Il regolamento, in vigore da marzo, ha come oggetto “lavori creativi” incluse opere originali o adattamenti, impone ai governi locali di monitorare tutti gli editori online e prevede la supervisione su base annuale. La ragione appare piuttosto intuibile: il governo cinese non vuole che opere dell’ingegno contrarie ai principi che regolano il sistema, raggiungano i cittadini del paese.
Ironia della sorte, Xi Jinping, Presidente della Repubblica popolare cinese, martedì 20 aprile ha incontrato il capo della propaganda Liu Yunshan,, il fondatore di Alibaba Jack Ma, nonché alcuni funzionari dell’Esercito e della sicurezza per parlare di sicurezza digitale. “Il Partito deve essere paziente con gli utenti di Internet, deve risolvere le difficoltà e correggere le opinioni erronee in modo tempestivo: anche le critiche sono costruttive” ha dichiarato Xi Jinping ricordando come il web rappresenta un prezioso termometro dei malumori popolari.
Apple Music, iTunes Movies e iBooks erano “sbarcati” in Cina a settembre dello scorso anno, offrendo per la prima volta agli utenti cinesi la possibilità di accedere all’ecosistema per l’intrattenimento della Mela. Proposte di musica, film e libri erano curate da esperti locali giacché, come noto, a legislazione in materia di pubblicazioni in Cina è da sempre soggetta a censura.