Dall’unione tra un’azienda aretina e una senese ha preso forma un minicomputer per makers definito dagli ideatori “il più potente al mondo”. La collaborazione tra Seco e Aidilab ha dato vita al progetto UDOO X86 che ha permesso di realizzare una scheda per i makers, i cosiddetti artigiani digitali, utilizzabile in vari campi applicativi (dalla robotica ai sensori di domotica che regolano, ad esempio, lo spegnimento di una luce o la temperatura di una casa).
La base di partenza è un microcontrollore Arduino-compatibile per la gestione dei sensori. A rendere il progetto interessante è l’uninone della flessibilità di Arduino alla potenza di un vero e proprio computer Intel, dando così vita al nuovo UDOO X86. La scheda è stata presentata su Kickstarter, la principale piattaforma di crowdfunding per il finanziamento dal basso di idee innovative, e in pochissimo tempo ha raccolto il sostegno di migliaia di professionisti e di appassionati. Il budget fissato per far partire il progetto era infatti di 100.000 dollari da raccogliere in cinquantacinque giorni, ma il traguardo è stato raggiunto in appena sette ore e al momento, il budget ha ampiamente superato i 360.000 dollari.
Oltre alla potenza di dieci volte superiore alle schede Raspberry Pi 3, le più diffuse al mondo, la maggior novità di UDOO X86 è la compatibilità con WIndows, Linux e Android permettendo così di utilizzare questa piccola scheda con ogni software e di poterla applicare nei più svariati ambiti operativi. Un ulteriore punto di forza è legato alla natura open-source del prodotto, che mira a creare una comunità di sviluppatori che collaborano in rete per ampliare le possibilità di utilizzo attraverso il continuo scambio di idee e progetti.
L’innovazione di UDOO X86 si lega strettamente anche al progetto Axiom che, sostenuto da un finanziamento della Commissione Europea, vede Seco e l’Università di Siena tra i soggetti attivi nella progettazione di un computer capace di integrare tecnologie di utilizzo quotidiano quali internet, videosorveglianza e domotica. Il collegamento di più schede su un software sviluppato dal Barcelona Supercomputing Center, altro partner del progetto Axiom, permetterà infatti di realizzare un supercomputer con tante UDOO X86 che lavorano in parallelo.