I dissapori tra Apple e gli editori di e-book sembrano essere esplose in una vera e propria guerra, al punto da scomodare addirittura diversi enti di antitrust. Almeno così sembrerebbe da quanto riporta il Wall Street Journal, secondo cui l’ente britannico Office of Fair Trading sta attualmente portando avanti una serie di investigazioni riguardo al prezzo dei libri digitali, scaturite a seguito di “un considerevole numero di lamentele”. Non vengono specificate a chi, in particolare, sono rivolte queste lamentele, ma non è la prima volta che si verifica una situazione del genere: solo sei mesi fa le autorità statunitensi avevano avviato delle indagini simili.
“Le indagini sono a uno stato iniziale,” ha affermato un portavoce della OFT. “Non è detto che le parti coinvolte abbiano infranto le leggi antitrust.” Come ricorda il Wall Street Journal, le indagini nascono a seguito di mesi di dissensi da parte degli editori nei confronti delle aziende dietro piattaforme di distribuzione e dispositivi digitali, come Apple nel caso di iPad o Amazon per Kindle. Il timore è non solo quello che si possa ripetere la situazione avvenuta con l’industria musicale, nella quale Internet ha “cannibalizzato le vendite nei negozi”, ma anche che i guadagni possano essere notevolmente ridimensionati a causa delle percentuali più o meno elevate che spettano alle aziende che pubblicano i libri sulle proprie piattaforme online. Per questo motivo alcuni editori stranieri come Penguin Group e Hachette hanno deciso di stabilire il proprio prezzo di vendita, piuttosto che lasciare ai distributori online la possibilità di vendere gli e-book secondo le proprie fasce di vendita. Lo scorso agosto, non a caso, la Connecticut Attorney General Richard Blumenthal affermava che uniformare il prezzo degli e-book più popolari non avrebbe permesso agli utenti di godere di prezzi competitivi.
Va detto che la situazione britannica è diversa da quella europea, in cui spesso viene vietata la possibilità di vendere libri a prezzo scontato per proteggere i negozi di libri indipendenti, avvicinandosi più a quella americana. Tra gli editori indagati dalla OFT sono stati per ora confermati Penguin e HarperCollins, mentre altri, come Hachette e Simon & Schuster, hanno risposto al Wall Street Journal con un secco no comment. Non resta che attendere e vedere se e come evolverà l’indagine, ed eventualmente se avrà ripercussioni sulle attuali politiche di Apple e Amazon.