Apple vuole un Mac Os Lion più sicuro e per raggiungere questo traguardo cambia la sue politiche cercando il supporto di alcuni famosi hacker “bianchi” cui ha offerto di fare da beta testers per la nuova versione del sistema operativo. La notizia è emersa da alcuni social network, come Twitter dove Dino Dai Zovi, esperto in sicurezza e noto per avere in passato bucato il Mac di cui conosce diversi segreti, ha ufficializzato la sua inclusione nel programma di beta testing. Anche Charlie Miller, un altro super-esperto in sicurezza e un altro degli hacker che in passato è riuscito a scoprire un sistema per superare le barriere di sicurezza di Mac Os X e iPhone è parte del gruppo che sta sperimentando la beta di Lion.
La mossa di Apple ha sorpreso diversi osservatori, tra cui lo stesso Miller (che il prossimo 6 marzo dimostrerà un bug sicurezza di Safari in iOS). «Non hanno mai fatto nulla del genere», ha detto l’hacker. Cupertino è stata infatti spesso criticata per avere operato in maniera scarsamente trasparente nel cruciale ambito della sicurezza trasportando anche in questo settore nel quale è difficile rinunciare alla collaborazione con esperti esterni, la sua cultura della segretezza.
È probabile che l’apertura agli hackers sia il primo frutto di un cambiamento di rotta di cui si erani intravisti i prodromi con il reclutamento di Window Snyder, già capo della sicurezza di Firefox e tra coloro che avevano, prima di arrivare in Apple, criticato Cupertino per la sua chiusura. Secondo alcuni osservatori alla Snyder sarebbe toccato coordinare la comunità degli hackers usando la loro esperienza per migliorare la sicurezza di Mac OS X.
La decisione di passare una beta nelle mani degli esperti di sicurezza viene, in ogni caso, accolta con cautela. Lo stesso Miller ha precisato che ora resta in attesa «di vedere se questa mossa cambierà effettivamente qualche cosa». Un altro esperto del settore, Alexander Sotirov, come riferisce Computerworld, fa notare che potremmo forse vedere la tecnologia ASLR (un sistema che randomizza l’assegnazione dei dati agli spazi di memoria, così da rendere meno facile l’individuazione di funzioni cruciali del sistema operativo) «ma questo non è innovazione nell’anno 2011». Windows usa da tempo la tecnologia ASLR; Apple l’ha introdotta in Leopard ma non la supporta pienamente