Nel giugno del 1997, il mensile statunitense Wired pubblicò una lista di 101 consigli per salvare Apple. All’epoca la casa della mea non navigava in buone acque, Jobs era da poco stato richiamato in azienda, il CEO era Gil Amelio, a listino Apple aveva ancora il Newton, i G3 e si faceva concorrenza da sola autorizzando terze-parti a costruire cloni. Il blogger Derek Warren ha provato a riguardare la lista a distanza di 14 anni confrontando le raccomandazioni dell’epoca di Wired con quanto effettivamente fatto da Apple.
Alcuni consigli sembrano essere stati seguiti: l’apertura di store al dettaglio, la produzione in subappalto, evidenziare nelle pubblicità i punti deboli dei concorrenti, l’abbandono della produzione di dispositivi quali: scanner, stampanti, eMate e Newton, concentrandosi esclusivamente su soluzioni wireless, dispositivi portatili e ultra-portatili, eseguire il porting di Mac OS su CPU Intel; molti altri consigli non sono stati, invece, seguiti, altri ancora si sono rivelati con il senno di poi assurdi e illogici.
Interessante notare come l’avversario più temuto in molti dei consigli sia sempre e solo Microsoft. Nessuno poteva immaginare che oggi Apple avrebbe avuto a che fare con avversari quali Nokia, Samsung, Motorola o perfetti sconosciuti dell’epoca quali Google e HTC.
[A cura di Mauro Notarianni]