Il bug annunciato ieri da Intel che colpisce i chipset Cougar Point è oggi esaminato nei dettagli dal sito AnandTech grazie a una intervista a Steve Smith, vicepresidente e direttore della divisione Intel Client PC Operations and Enabling. Macitynet ha già trattato l’argomento in due altri articoli: al momento della diffusione del comunicato Intel e successivamente per una serie di ipotesi circa l’estensione del problema anche ai chipset per notebook.
Con le informazioni fornite oggi dal dirigente Intel è possibile individuare con precisione l’origine del problema hardware. Il chipset Cougar Point permette di controllare dispositivi SATA da 3gigabit al secondo e, tramite porte separate anche dispositivi SATA da 6gigabit al secondo. Il problema riscontrato da Intel risiede in una dispersione di energia superiore al previsto per un transistor destinato al controller delle porte SATA da 3gigabit al secondo, più precisamente le porte che vanno da 2 a 5. Con il passare del tempo e a seconda delle caratteristiche fisiche del transistor la dispersione di energia puà ulteriormente incrementare nel tempo, fino a provocare lo stop di funzionamento delle porte SATA da 3Gbps.
Gli utenti di computer PC con processori Sandy Bridge nuovi e chipset Cougar Point possono utilizzare dispositivi SATA da 6Gbps senza incappare mai nel bug che invece affligge le porte SATA da 3Gpbs. Nei computer portatili non tutte le porte disponibili sul chipset vengono effettivamente utilizzate, così se nel portatile sono attive solamente le porte SATA 3Gbps 0 e 1, anche in questo caso è possibile che la sostituzione o il richiamo del prodotto non sia necessario.
Infine una nota per il popolo della Mela: il problema del bug per il momento interessa solamente sistemi PC venduti dal lancio del CES fino a oggi, che Intel stima in 8milioni di pezzi. Le uniche considerazioni che riguardano i computer Mac sono in relazione ai possibili ritardi che il blocco della produzione dei chipset e l’avvio della costruzione dei nuovi processori privi di bug potrebbe causare sui prossimi rinnovi hardware di Cupertino. Ma anche qui, in assenza di una data anticipata da Apple, si tratta solo di ipotesi. Il rinnovo più imminente nel listino Apple sembra essere quello dei portatili, solitamente effettuato ogni 7 mesi mentre ora siamo a 9 dall’ultimo refresh. Non è ancora chiaro se per Intel sarà necessario richiamare o meno anche i chipset per notebook, in ogni caso con un inizio della produzione in volume del nuovo chipset previsto per aprile, sembra che se di ritardo si possa parlare, si tratterebbe in ogni caso di un leggero slittamento rispetto al presumibile lancio di febbraio/marzo. Gli iMac sono stati invece rinnovati a fine luglio dello scorso anno: il loro rinnovo sembra così collocabile successivamente al refresh dei portatili. Per questa data il bug del chipset Intel, che interessa per lo più i sistemi desktop, sarà completamente risolto.