Società hi-tech quali Apple, Facebook e Google si sono dichiarate contrarie alla controversa HB2, legge considerata fortemente restrittiva verso le persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender approvata recentemente nel North Carolina.
A febbraio il governo di Charlotte, la città più grande della Carolina del Nord, aveva emanato un’ordinanza per proibire discriminazioni contro persone Lgbt negli esercizi commerciali pubblici; il governo del North Carolina ha smentito l’ordinanza e in una sessione speciale non solo ha abrogato l’ordinanza del governo cittadino di Charlotte ma anche ogni possibilità di realizzare in futuro leggi che potrebbero essere sfruttate per proteggere le persone Lgbt dalla discriminazione.
Il governatore dello stato, il repubblicano Pat McCrory era schierato contro questa norma che viene giudicata discriminatoria, ma alla fine ha firmato la legge, questo nonostante varie organizzazioni sportive, difensori dei diritti civili e da molte grandi aziende, tra le quali Cisco, Facebook, Google, IBM, Intel, Salesforce e altre ancora, lo invitassero a non farlo.
Apple, da sempre sulla barricata dei pari diritti, si è espressa esplicitamente contro la norma. “La nostra azienda e gli Apple Store sono aperti a chiunque, indipendentemente da dove arrivano, da come appaiono, dalla loro religione o da chi amano” si legge in una dichiarazione di Apple, “ed è per questo che supportiamo l’Equality Act”. E ancora: “Il nostro futuro come Americani dovrebbe essere incentrato sull’inclusione e la prosperità, non sulla discriminazione e la divisione. Siamo rimasti delusi dal vedere che il Governatore McCrory ha firmato gli atti legislativi”.
Nel North Carolina Apple opera con cinque negozi al dettaglio, ha uno dei simboli del suo impegno a favore dell’ambiente, il data center a Maiden e tre grandi impianti di produzione fotovoltaica. Se il CEO di Salesforce, Mark Benioff, ha minacciato di spostare armi e bagagli la sua azienda nella vicina Georgia, privando il North Carolina delle ricadute economiche che derivano dalla presenza della sua azienda, la presenza del data center e delle solar farm, non rende semplice per Apple delocalizzare le proprie infrastrutture.