Cosa ci resta? La WWDC. Per gli appassionati di Mac, che mettono i prodotti più “antichi” di Apple in testa, l’evento condotto da Tim Cook e dai suoi l’altro giorno non è certo stato di grande soddisfazione. Si pensava che fosse orientato verso telefoni, tablet e cinturini, come in effetti è stato, ma non era del tutto morta la speranza che potesse esserci anche qualche cosa per i portatili Apple, quantomeno il “nuovo” MacBook 12, che tra qualche giorno compie un anno.
Infatti proprio il MacBook 12 è da tempo al centro di molte speculazioni. La macchina che si sovrappone dichiaratamente al MacBook Air 11 (stessa forma solo più sottile e leggermente più piccolo, con tastiera diversa, una sola porta Usb-c per tutto e processore low power Intel Core M) sembra essere l’inizio di un nuovo mondo più che un semplice esercizio di stile. Dietro l’angolo pare proprio che ci sia un aggiornamento che potrebbe avere un processore più potente e, sperabilmente, una seconda porta Type-C. Ma la domanda che dobbiamo farci non è tanto come sarà il nuovo MacBook 12″ Retina, ma che cosa significa concettualmente e in termini di strategia generale.
Chi crede che il 12 pollici sia solo il capostipite di una rivoluzione, un primo passo che Apple compie per rovesciare il tavolo e cambiare tutto, pensa che potrebbe arrivare un secondo modello da 14 pollici, praticamente un erede del MacBook Air da 13 pollici. Possibile, forse anzi certo e a quel punto i MacBook Air non avrebbero più nessun senso. Queste macchine del resto sono in vendita da molto tempo e non dureranno per sempre: vedranno giungere presto la loro ora e verranno lentamente accompagnati verso l’uscita: dopotutto sono nati nel 2007 e dal 2010 hanno lo stesso fattore di forma: o questo fattore di forma cambia, non molto probabile, o si dirà loro addio.
In questo percorso però si aggiunge anche il MacBook Pro, che è simile (formato 13 e 15 pollici) e in parte in sovrapposizione con il più grande MacBook Air. Potrebbe rimanere ancora per un po’ tale, con un’inedita fila di prodotti 11, 12, 13 e 14 pollici, alternando un low-power a un super-power? O magari Apple non userà il 12″ Retina per aprire una rivoluzione totale e globale: dentro un 12″, poi un 14″ con lo stesso fattore di forma. Poi in mezzo un 13″ ad elevate prestazioni ma più sottile e leggero dell’attuale, in continuazione per forma e design con il 12″ e poi più sopra un 15 pollici, anche questo in stile MacBook 12″? Insomma, potrebbe nascere una sola gamma di computer di cui il 12″ è solo l’entry level?
Anche qui ci sono poche certezze: solo che il modello da 13 pollici e quello da 15 pollici dei MacBook Pro sono invecchiati dentro e fuori. Impossibile pensare che Apple dopo la scommessa sulla Type-C non si affretti a migrarla su altri computer a maggior diffusione come i MacBook Pro. Del resto i processori di Intel sono pronti da cogliere e con essi anche molte altre tecnologie e processi costruttivi che potrebbero ridare quel vantaggio oggi perso dai portatili professionali di Apple.
Infine, ancora: in attesa c’è il mondo Mac classico. C’è da rinnovare il Mac Pro, macchina che ha avuto successo nel suo segmento (molto elitario) dove la vediamo sempre uguale, immutata, da due anni. Un tempo non troppo lungo per un prodotto professionale e certamente non è pensato come macchina per gaming o tempo libero, ma che sta per diventare lungo.
E a proposito di consumer, ci sono gli iMac che, nelle versioni più potenti a 5K, sono delle vere macchine da guerra. Ancora, il Mac mini, che da molto non vede nessun aggiornamento di sostanza. Ci sarà tempo per un altro fattore di forma? La piccola macchina di casa Apple va bene, costa relativamente poco ma è decisamente “grande” come dimensioni rispetto alla concorrenza e agli standard innovativi di Apple. Vedremo. Per gli iMac aggiornamenti minori, probabilmente, e forse un monitor 4k o 5K Apple Cinema Display ultrasottile, perché no?
Insomma la carne da mettere al fuoco è tantissima e il tempo non moltissimo. È possibile che la rivoluzione dell’hardware Mac che, alla fine, ha ancora un enorme rilevanza nel mondo della Mela possa essere costretta a cominciare non troppo in là. L’obbiettivo è puntato alla WWDC, ma chissà che non ci sia qualche anticipo a sorpresa.