Apple sembra proprio voler fare sul serio nel settore del sicurezza. A dimostrarlo c’è il reclutamento di David Rice che, secondo Arik Hasseldahl di All Things D, avrebbe accettato nei giorni scorsi la proposta di incarico di Global Director of Security, ovvero manager con la responsabilità di tutti i progetti che ineriscono la sicurezza nell’ambito di Apple.
Nonostante quali siano specificatamente i compiti che Rice andrà a ricoprire in Apple dal prossimo marzo, quando l’assunzione diventerà effettiva, non siano noti (e probabilmente non lo saranno mai), un’idea piuttosto precisa dei suoi incarichi ce la si può fare scorrendo il suo curriculum. Rice si è formato all’accademia navale degli Stati Uniti e ha poi conseguito un master in Information Warfare and Systems Engineering, in pratica si è specializzato nell’analisi dei sistemi che puntano alla difesa o alla raccolta delle informazioni nel contesto di uno scenario bellico. Nel post laurea ha applicato le sue conoscenze lavorando per la NSA, l’agenzia per la sicurezza degli Stati Uniti, operando come Global Network Vulnerability, ovvero come esperto nella sicurezza dei sistemi di rete, e per la stessa Marina statunitense come esperto di sistemi di cifratura dei dati. All Things D nota anche la sua presenza nel gruppo esecutivo del Monterrey Group, una realtà che offre consulenze nel campo della sicurezza informatica e del IANS, una società che svolge ricerche e offre sempre consulenze nel settore della sicurezza informatica. Infine è tra i consiglieri della U.S. Cyber Consequences Unit, una organizzazione non profit che si propone di studiare le conseguenze di attacchi informatici sul sistema americano.
Il nome di Rice è anche connesso a Geekonomics, sottotitolo The Real Cost of Insecure Software, un libro che affronta la tematica della mancanza di sicurezza nel software consumer e riflette su come questa lacuna si riversi sulla sicurezza globale del sistema americano e conclude sostenendo che le aziende che producono software dovrebbero essere trattate al pari dei costruttori di automobili; senza incentivi e sanzioni nessuno di questi avrebbe prodotto vetture più sicure, ma puntato solo sugli abbellimenti e gli accessori così come oggi chi produce software punta tutto sull’interfaccia e le funzionalità che possono attirare l’atttenzione. Geekonomics è in vendita, in edizione in lingua inglese, da Bol a 27 euro circa.
A fronte di tutto questo, dice All Things D, è molto probabile che a Rice sarà assegnato il compito di supervisionare il sistema di sicurezza del software Apple e di studiare un’architettura globale che internamente e verso l’esterno renda più solide le difese dei prodotti di Cupertio a beneficio di Apple stessa e dei suoi clienti. È certo che su Rice poggerà anche la strategia perseguita dall’azienda di Jobs per la conquista del mondo delle imprese, il cui linguaggio, sempre molto orientato al mondo della sicurezza, l’ex alunno dell’accademia navale americana, parla in maniera perfetta. Inutile dire che si occuperà anche del mobile; iPhone e iPad sono strumenti fondamentali per dare ad Apple la possibilità di ottenere quote di mercato nelle aziende.
Rice è solo l’ultimo dei manager esperti in sicurezza reclutati da Apple. A Cupertino sono opertivi anche Window Snider, già capo della sicurezza del team Mozilla, e Jon Callas cofondatore di PGP la società che ha creato l’omonimo software programma per autenticazione e privacy crittografica. Apple ha anche assunto Ivan KrstiÄ, che era stato a capo dela sicurezza per il progetto One Laptop Per Child; a lui è affidato l’incarico di studiare l’architettura di sicurezza di Mac OS X.