Steve Jobs soffre delle comuni conseguenze che deve sopportare un trapiantato di fegato, problemi che portano ad avere alti bassi di salute che quando sono nella fase peggiore costringono a periodi di riposo assoluto. Ecco, secondo quel che riferisce il New York Times, che cosa avrebbe costretto Steve Jobs ad abbandonare Apple per un non precisato periodo di riposo. L’autorevole testata non fornisce l’identità della fonte che avrebbe riferito le ragioni del temporaneo ritiro del CEO, in quanto chi parla non è autorizzato a farlo, ma solitamente il quotidiano newyorkese è piuttosto informato di quel che succede in Apple e in quanto tale quel che scrive va letto con attenzione.
Secondo l’anonimo contatto del New York Times, Jobs «soffre di un problema di carattere immunitario, comune alle persone che hanno ricevuto un trapianto del fegato e come conseguenza la sua salute è caratterizzata da alti a bassi. Nelle ultime settimane, Jobs è entrato nella parte negativa di uno di questi cicli e ha rallentato notevolmente la sua attività». Il CEO di Apple, in particolare, ultimamente si sarebbe presentato in ufficio solo un paio di volte a settimana ed è apparso progressivamente più emaciato. Spesso non si sarebbe neppure recato presso la caffetteria di Cupertino, preferendo pranzare in ufficio.
Il dottore Lewis W. Taperman, responsabile del reparto trapianti e vice presidente del gruppo chirurgico al Langone Medical Center della New York University avvalora, non potendo però confermarla visto che non ha mai avuto occasione di prendere conoscenza diretta delle condizioni di salute di Jobs, questa tesi. Il dottor Taperman parlando sempre con il NY Times definisce come comune per un paziente trapiantato avere problemi che però non lo mettono a rischio di vita: «diamo loro – dice il medico riferendosi ai pazienti che hanno subito un trapianto d’organi – medicinali ad alto dosaggio molto potenti, immunosupressori, per prevenire il rigetto. Si tratta di un bilanciamento molto delicato, più arte che scienza». Gli effetti collaterali provocano malesseri, il sorgere di diabete, problemi ai reni, diarrea, alta pressione arteriosa e colesterolo elevato, ridotta concentrazione di globuli bianchi. I pazienti si trovano esposti anche ad infezioni. Secondo il dottor Taperman è molto raro, però, che si verifichi un completo rigetto del fegato.
Secondo il medico della New York University una possibilità potrebbe essere una ricaduta del cancro, anche se non è mai stato confermato che il trapianto del fegato fosse dovuto ad un problema conseguente al tumore molto raro al pancreas di cui Jobs aveva sofferto nel 2004. «Una ricaduta – dice Taperman – può essere trattata, ma sapendo così poco della storia medica di Jobs, parlare questo argomento è molto problematico»