Con l’avvento di iOS 9, e successivi aggiornamenti, è possibile prolungare l’autonomia di iPhone. Apple ha lavorato sul sistema, ma ha anche introdotto un modalità risparmio energetico, introdotta proprio con l’ultima versione del sistema operativo mobile. Attivando il risparmio energetico si riesce ad arrivare a sera senza patemi d’animo, ma si dovrà mettere in conto un calo di prestazioni non indifferente. Ecco come attivare la modalità a basso consumo, e quali sono le controindicazioni.
Attivare il risparmio energetico su iOS 9
Il risparmio energetico iOS 9 si attiva da Impostazioni>Batteria, con l’apposito interruttore; nel caso in cui, invece, la batteria dovesse scendere al di sotto del 20% sarà lo stesso terminale a richiederne l’attivazione tramite pop up a schermo. Attivando questa modalità di risparmio si potrà essere sicuri di guadagnare qualche ora di autonomia, ma conseguirà un peggioramento delle prestazioni generali del dispositivo. Da un lato, infatti, il terminale disattiverà alcune funzionalità tipiche, come gli aggiornamenti delle app in background, così come alcuni effetti visivi. Anche il blocco schermo viene automaticamente impostato a 30 secondi.
In aggiunta a queste accortezze, è l’intera reattività del sistema che risulterà compromessa dal risparmio energetico, per via di un calo nelle prestazioni della CPU. Basta dare uno sguardo ai punteggi di benchmark, rilevati con Geekbench 3, per scoprire esattamente cosa accade al terminale. Di seguito le nostre prove effettuate su iPhone 6s Plus, con e senza risparmio energetico attivo.
Prestazioni con e senza risparmio energetico
A piena potenza, guardando i numeri del più recente iPhone 6s Plus si scopre che il dispositivo raggiunge punteggi ragguardevoli di 2498 e 4343, rispettivamente per single-core e multi-core. I risultati parlano chiaro, con questi punteggi, iPhone 6s Plus risulta inferiore soltanto ad un iPad Pro in single core, mentre sul versante multi core, si trova anche poco sotto ad iPad Air 2.
Attivando la modalità di risparmio energetico le cose cambiano radicalmente, come mostrano le immagini di seguito. Con la modalità a basso, consumo, infatti, le prestazioni dell’ultimo phablet di casa Apple risultano paragonabili a modelli di smartphone iOS appartenenti a tre generazioni fa: in altri termini, ci si ritroverà in mano un iPhone 5s, o quasi.
In generale i punteggi si riducono a 1475 e 2396, per il single-core e il multi-core; quanto al primo dato, iPhone 6s Plus diventa un iPad Air di prima generazione, battendo di poco un iPhone 5s. Sul versante multi-core, invece, iPhone 6s Plus cede anche difronte all’ultimo smartphone Apple da 4 pollici: iPhone 5s, infatti, fa registrare punteggi di 2525.
Al di là dei dati numerici, l’utente si renderà conto di essere in modalità risparmio energetico soprattutto nelle attività più intense, anche se in generale si avrà in mano un telefono sempre fluido, soprattutto quando si sfruttano servizi standard come la messaggistica, la navigazione sul Web e le chiamate.
Ovviamente, non è possibile in astratto comprendere quanti minuti, o ore in più, di autonomia si guadagnano con l’opzione risparmio energia attivo. Sono troppe, infatti, le variabili che intervengono sul consumo di batteria: condizione della batteria stessa, temperatura ambientale, forza del segnale cellulare e del segnale Wi-Fi, utilizzo di determinate applicazioni pesanti, utilizzo del bluetooth, e così via
Nel caso in cui ci si ritrovasse senza possibilità di alimentare il proprio iPhone, il consiglio è sicuramente quello di fare affidamento sul risparmio energetico, anche mettendo in conto il calo di prestazioni; insomma, sempre meglio avere un telefono acceso, e perfettamente funzionante, rispetto ad un dispositivo spento, perché completamente scarico.