La notizia circolava da qualche mese ed ora – grazie alle informazioni diffuse da Techcrunch – è ufficiale: Amazon lancerà nel 2011 un suo app store su piattaforma Android. Come noto il sistema operativo di Google consente – a differenza di iOS – la creazione e il supporto di app store alternativi all’Android Market, che consentono di accedere a contenuti e applicazioni alternative rispetto a quelle “ortodosse”, accessibili dallo store di Google.
Esistono già app store alternativi, come ad esempio lo store ufficiale di Verizon oppure il discusso Mikandi, dedicato a contenuti per adulti. Amazon si aggiungerà alla lista, con una formula che pare essere già chiara, a metà strada fra il controllo dell App Store e il “libertinaggio” dell’Android Market. Gli sviluppatori infatti dovranno – come accade per l’App Store – sottoporre l’approvazione ad Amazon, che ne valuterà la qualità il funzionamento, garantendone la sicurezza e la coerenza.
Diversamente da Apple, escluse applicazioni illegali e pornografiche, Amazon afferma che non opererà censure a livello di contenuti, occupandosi solo del corretto funzionamento. L’aspetto che più differenzierà l’app store di Amazon sarà legato al modello economico. Mentre i modelli attuali lasciano ampia libertà agli sviluppatori sul prezzo di applicare all’utenza per le loro applicazioni, nel caso dell’Amazon sarà l’azienda di Seattle decidere – secondo diversi fattori di mercato – a che prezzo proporre la app, su cui lo sviluppatore guadagnerà il solito 70%.
Viene da chiedersi quindi quali possano essere i vantaggi nel voler aderire. A parte un ancor misterioso incentivo, diversamente dai concorrenti, lo store Amazon saprà offrire una valida alternativa prima di tutto attraverso tutti i partner che non desiderano offrire la “solita” ridda di applicazioni base offerte da Google. Inoltre Amazon sostiene di poter integrare le funzionalità del proprio app store con un potenziale sistema di targeting per offerte più concrete, suggerendo prodotti di e-commerce correlati con le applicazioni.
Ad esempio, agli utenti che hanno scaricato un’applicazione sui libri, Amazon potrebbe suggerire alcuni libri da acquistare sul proprio sito, magari via mobile, da pagare tramite il comodissimo sistema one-click. Aspetto che potrebbe anche aprire le porte ad un’integrazione del programma di affiliazione di Amazon direttamente nelle app presenti nello store. Inizialmente l’app store di Amazon sarà rilasciato solo in USA, anche se non si hanno date di rilascio ufficiali.
E’ comunque evidente come le presenti (e future) piattaforme per smartphone siano destinate ad essere sempre più app-centriche, con buona pace di chi invece auspica un cambio di direzione. Per ora le aziende preferiscono battere sentieri che paiono rassicuranti in termini di ritorno economico e quello dell’App Store è ad oggi il sentiero più battuto in assoluto.