La protezione degli smartphone che si basa sulla scansione delle impronte digitali non è inviolabile. L’ennesima conferma arriva da un nuovo studio condotto da alcuni ricercatori del Michigan State University che, grazie ad una comune stampante e un particolare inchiostro conduttivo, sono riusciti a ingannare i sensori di due dispositivi.
Se fino ad oggi erano stati mostrati diversi metodi (li trovate qui, qui, qui e qui) che, per mezzo di costosi macchinari ed abilità certamente non comuni, permettevano di replicare fedelmente l’impronta digitale utilizzabile poi per lo sblocco di un dispositivo, la nuova ricerca dimostra che esiste un ulteriore sistema molto più economico, più rapido e altrettanto infallibile.
Per i test è stata impiegata una classica stampante a getto d’inchiostro e una cartuccia con inchiostro conduttivo. Stampando così l’impronta digitale associata al dispositivo, è stato possibile sbloccare quest’ultimo semplicemente appoggiando la stampa sul sensore, come dimostra il video allegato nell’articolo.
Fino ad ora i test, conclusi con successo, sono stati condotti su un Samsung Galaxy S6 ed uno Huawei Honor 7, anche se quest’ultimo – fanno notare i ricercatori – è risultato essere un po’ più resistente ai diversi tentativi di accesso. Nello studio non viene citato iPhone ma si precisa che la tecnica dell’inchiostro conduttivo e della stampante non funziona su tutti gli smartphone, senza precisare però se iPhone è immune o meno a questo hack.
Al momento non c’è comunque da preoccuparsi troppo. Se è facile reperire stampante e inchiostro conduttivo, è molto più difficile appropriarsi di una scansione ad alta risoluzione dell’impronta digitale. Piuttosto, chi dovrebbe tenere a mente questo nuovo metodo e cercare di migliorare il sensore delle impronte digitali sono i costruttori di dispositivi. Si prevede che entro il 2019 metà degli smarpthone integrerà il sensore impronte digitali, inoltre i servizi di pagamento di Apple, Google e Samsung si basano sullo scanner impronte non solo per sbloccare il terminale ma anche per i pagamenti mobile: migliorare i sensori e ridurre al minimo i rischi di contraffazione sarà sempre più un imperativo dell’industria.