Dopo aver distribuito quattro versioni beta a ritmo piuttosto sostenuto, Oracle ha rilasciato la versione definitiva di VirtualBox 4, il virtualizzatore gratuito per Windows, Mac OS X e altri sistemi operativi, in grado di rivaleggiare con Parallels Desktop o VMware Fusion. Tra i punti di forza del programma, la possibilità di gestire “snapshot” multipli, caratteristica utile per chi ha la necessitaÌ di allestire ambienti di test ed ha la necessitaÌ di salvare uno o piùÌ stati di una macchina virtuale. L’applicazione gestisce correttamente le periferiche USB, supporta più schede di rete virtuali e più dischi rigidi virtuali. Un comodo pannello chiamato “Gestore dei dischi virtuali” (l’applicazione eÌ multilingua, italiano compreso) permette di attivare e visualizzare hard disk virtuali e le immagini di CD, DVD e floppy disk da utilizzare con le Virtual Machine (eÌ possibile, ad esempio, caricare direttamente le immagini .ISO dei tanti Linux o sistemi operativi alternativi distribuiti).
In questa nuova versione sono state apportate modifiche all’interfaccia e pannelli che semplificano la gestione delle macchine virtuali. Il produttore ha implementato un meccanismo di funzionamento modulare e non offrirà più un singolo prodotto ma “estensioni” (Oracle le chiama “extpacks”) con le quali attivare o no determinate caratteristiche. Questa versione supporta anche l’Open Virtualization Archive (OVA macchine virtuali preconfigurate) e un nuovo gestore dei dischi, due particolarità che dovrebbero semplificare la portabilità dei dati. Miglioramenti anche alle “Guest Additions” (il software di supporto con i driver da installare nelle macchine virtuali Windows e Linux): le additions sono finalmente in grado di auto-aggiornarsi e consentono di copiare i documenti direttamente nel file system virtuale. Oltre alla risoluzione di vari bug, interessante è anche il supporto ai lettori CD SATA virtuali nell’EFI e il supporto dei link simbolici per le cartelle condivise sotto Linux. Alle macchine virtuali è ora possibile assegnare 1.5/2 GB, è gestita l’accelerazione 2D anche sui sistemi con più monitor ed è possibile ridimensionare le immagini-disco VDI e VHD.
[A cura di Mauro Notarianni]