Non è solo il PD ad avere pensato ad un iPad come omaggio natalizio ai suoi rappresentanti in parlamento. Anche il PDL, principale forza di Governo, ha donato ai deputati un tablet Apple e anche qui a pagare è stato il gruppo parlamentare, attingendo ai fondi per l’attività legislativa. A rivelarlo è stata questa sera Nunzia di Girolamo, uno degli astri nascenti del partito che fa capo al presidente Silvio Berlusconi, nel corso della trasmissione “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani.
Il conduttore, assistito telefonicamente dal giornalista David Parenzo, solleticava la deputata campana su doni e cadeux assortiti in arrivo per le feste di Natale, tra cui l’ormai mitico anello tricolore da 1400 euro che è stato regalato alle deputate PDL. «Per voi però – è stato il commento di Cruciani, riferendosi all’articolo di oggi de Il Fatto – niente iPad…» «Come no – è stata la risposta della Di Girolamo – anche quello, ma quello viene dal gruppo parlamentare».
Che ci fossero iPad anche per i deputati PDL si intuiva anche da Il Fatto che parlava di “centinaia di iPad” dati in omaggio da Berlusconi ma non era chiaro se, come pare sia stato per l’anello in oro e diamanti, si trattasse di un dono personale del presidente del consiglio o di un dono… degli elettori che contribuiscono a sostenere economicamente con le loro tasse l’attività parlamentare. Da quanto si intuisce dalle parole della Di Girolamo, come per il PD, vale il secondo caso. Difficile è solo capire la spesa; non è specificato di quale tipo siano le “centinaia” di iPad, ma visto che i deputati PDL sono 235 si va dai 117mila euro circa se (improbabile) si tratta di un iPad da 16 GB con Wi-Fi a circa 188mila euro se parliamo (probabile) di un iPad da 64 GB con 3G.
Fli, il neonato partito di Fini recetemente costituitosi in gruppo non è da meno in fatto di regali e anche qui domina il marchio di Apple: a scelta i deputati possono avere un iPhone o un iPad.
Insomma: iPad a PD e PDL, iPhone a Fli. Quel che è diviso sugli scranni tra Montecitorio e Palazzo Madama è unito dal logo di Cupertino. La speranza è che questa profusione di tecnologia aiuti deputati e senatori a lanciarsi in qualche approfondimento in materia o se non altro a mettersi una mano sulla coscienza quando devono legiferare in materia. Gli elettori intanto, volenti o nolenti, se la sono già messa sul portafogli.