Al primo posto navigare in Internet, al secondo ascoltare musica, poi vedere film e poi quasi appaiati al quarto posto: usare i social network e leggere libri. Ecco che cosa vogliono fare gli Italiani con iPad. Il profilo, parzialmente a sorpresa, emerge da una indagine svolta dall’Aie, l’Associazione Italiana Editori presentata nel contesto di Più libri più liberi, la Fiera della Piccola e Media Editoria che si è aperta sabato e si chiuderà domani, 8 dicembre all’Eur a Roma.
La ricerca svolta su un campione di 8500 italiani a cui è stato chiesto che cosa vorrebbero fare con l’iPad assegna alla lettura di volumi in digitale un quarto posto con il 27,6%, a pochissima distanza dall’uso, strombazzatissimo e iper-esposto mediaticamente, di media per i social networks (28,8%), un dato sorprendente perché sconfigge il comune sentire secondo cui nel Balpaese leggere libri sia in coda ad una pletora di altri interessi. L’iPad come strumento di incentivazione alla fruizione di contenuti di cultura e informazione viene confermato dalla settima posizione che è occupata da leggere giornali (26,5% delle risposte) e poi dal cercare notizie per aggiornamento professionale e per studio. «Siamo di fronte a dati che stanno a indicare uno dei possibili futuri del libro – dice Giovanni Peresson, responsabile dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) in una dichirazione pubblicata sul sito di Più Libri Più Liberi – in cui testi e immagini, condivisione di contenuti e “solitudine” della lettura si confronteranno, forse si fonderanno assieme, sicuramente imporranno alle case editrici di continuare in quel percorso di innovazione verso nuovi prodotti e nuove “storie” (o nuovi modi di raccontarle) che alcune di loro hanno iniziato a fare in quest’ultimo anno”.
La notizia dell’interesse degli italiani per iPad come strumento per consumare contenuti culturali accompagna la notizia di una crescita dell’offerta di libri in digitale che è triplicata rispetto allo scorso anno, anche se resta ancora percentualmente molto bassa: i titoli sono solo 5900, l’1.5% dei titoli commercialmente significativi, dei libri è in digitale. Un dato molto lontano rispetto a quello fatto segnare in altri paesi.
Da notare, infine, che sussiste ancora una larga parte degli Italiani, più di uno su tre (33,5%), che non ha una idea precisa su che cosa può fare un iPad ma si dice comunque interessato ad esso. E qui il dato è interessante sia per chi crea contenuti per iPad sia per chi, come Apple e i suoi partner, l’iPad lo vende.