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Intel e Nvidia trattano, Apple spettatrice interessata

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Nvidia e Intel stanno trattando per chiudere un contenzioso ormai di lunga data e che impedisce alle due società di creare prodotti che integrano le rispettive tecnologie. La notizia, che arriva da Business Week, è molto rilevante per il mondo Mac, visto che proprio in conseguenza di questo conflitto Cupertino è stata costretta a ritardare alcuni dei suoi computer portatili e a ricorrere a soluzioni di emergenza.

La questione risale ad oltre un anno fa quando, in vista del lancio dei nuovi processori Core, Intel ha deciso di dichiarare non più validi gli accordi che aveva con Nvidia e in particolare quelli che consentivano alla società specialista del settore dell’accelerazione grafica di creare chipset che integravano i processori Intel con le sue GPU. La scelta di Santa Clara ha immediatamente scatenato una rappresaglia da parte di Nvidia che ha denunciato Intel per mancato rispetto di termini contrattuali e la richiesta che il contratto che concedeva alcuni suoi brevetti in uso ad Intel fosse a sua volta dichiararato non più valido.

Mel mezzo del fuoco incrociato è finita Apple che aveva iniziato ad usare un chipset denominato MCP79, di fatto un sostituto di Centrino, prodotto da Nvidia al centro del quale c’erano i processori Core 2 Duo di Intel. Il semaforo rosso acceso dal colosso dei processori ha di fatto impedito da Nvidia di creare un’evoluzione del MCP79 compatibile con i chip Intel Core, spiazzando così decisamente Apple che aveva puntato molto sulle elevate prestazioni dei chip grafici come il 9400M e il 9600M di Nvidia. Cupertino ha dovuto così ricorrere ad una soluzione tampone; per i MacBook e MacBook Pro ha mantenuto i Core 2 Duo facendosi creare da Nvidia una evoluzione a maggiori prestazioni del suo chip grafico (la GeForce 320M) mentre per i MacBook Pro da 15 e 17 pollici la scelta è caduta sui Core i3, i5 e i7 affiancati al non entusiasmante Intel Hd di Intel ma affidando alle GeForce GT330M il compito di supportare il carico maggiore quando si tratta di calcoli grafici intensivi.

Se le voci su una trattativa sono vere (e certamente qualche cosa di vero c’è, visto che Nvidia ed Intel hanno chiesto al giudice di cancellare la prima udienza del processo fissata per il 6 dicembre) questo vorrebbe dire che le due parti pensano di poter raggiungere un accordo. In particolare Intel potrebbe voler evitare uno scontro in tribunale, concedendo ad Nvidia quel che le serve per produrre i suoi chipset, ovvero la licenza per i processori Core, in cambio di alcuni brevetti Nvidia nel calcolo parallelo e per l’accelerazione grafica utili per permetterle di combattere la non semplice battaglia in questo campo con AMD che, come noto, ha acquistato anni fa ATI e sta mettendo a frutto proprio in queste settimane l’incorporazione con il lancio della piattaforma Fusion. Apple a questo punto sarebbe tra i beneficiari della pace raggiunta

Nel caso, invece, le ostitilità tra Intel e Nvidia dovessero continuare Apple potrebbe essere costretta a ridisegnare la scheda madre dei MacBook e MacBook Pro da 13 pollici e probabilmente ad adottare, come ha già fatto per i modelli da 15 e 17 pollici, una scheda grafica discreta se vuole avere prestazioni elevate visto che anche i nuovi chip Intel HD  non sono ancora al livello dei chip Nvidia. Una soluzione non facile dal punto di vista dello dimensioni visto che queste due macchine hanno schede madri di dimensioni ridotte e già molto affollate.

 

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