La patch inclusa in iOS 9.2.1 che aggira il fatidico Errore 53 funziona. Il team di riparazione di iFixit ha confermato di essere riuscito a far tornare in vita un iPhone 6s divenuto un mattone a seguito di una sostituzione del sensore Touch ID.
Come spiegato più volte nel corso delle ultime settimane, con gli ultimi aggiornamenti di iOS, Apple aveva introdotto un sistema definito dalla stessa “di sicurezza” che bloccava i dispositivi ai quali era stato sostituito Touch ID o schermo da società di riparazione di terze parti. Fino a pochi giorni fa non c’era alcuna soluzione per resuscitare il dispositivo: ai clienti che chiedevano spiegazione, Apple suggeriva semplicemente di acquistare un nuovo iPhone in quanto quello bloccato era irrimediabilmente compromesso.
La società di Cupertino è stata così citata in giudizio con l’accusa di non informare i propri clienti del nuovo aggiornamento software e della possibilità di rendere iPhone inservibile qualora decidesse di affidarsi a riparatori non ufficiali per la sostituzione di alcuni componenti. Soltanto ieri Apple si è scusata per i problemi generati dalla vicenda distribuendo una patch che risolve il bug.
«L’Errore 53 è stato progettato unicamente per alcuni test di fabbrica e non avrebbe dovuto essere sui dispositivi dei clienti» ha riferito un portavoce di Apple a TechCrunch. In un post sul sito, iFixit ha fatto sapere che la patch effettivamente funziona e riporta in vita il telefono, tuttavia il Touch ID di terze parti, come facile intuire, viene riconosciuto dal sistema, che ne inibisce l’uso relativo alla scansione delle impronte digitali.
È interessante notare che tra le righe iFixIt lascia intuire che quello di Apple è un ripensamento più che un bug riparato, quasi che Cupertino abbia ceduto alla campagna di stampa e alle pressioni di clienti che minacciavano azioni legali. Si parla infatti esplicitamente di «ritorno sui propri passi», aggiungendo «E’ una vittoria per i consumatori ed una chiara concessione riguardo alle riparazioni indipendenti, oltre che una vittoria per il diritto di decidere come riparare le proprie cose».