La qualità del software Apple migliora, non è vero che peggiora. Questa è l’opinione di Eddy Cue (Senior Vice President Internet Software and Service) e Craig Federighi (Senior Vice President Software Engineering), espressa in un’intervista registrata da John Gruber nella puntata settimanale del podcast “The Talk Show” nel corso del quale si è parlato di OS X e iTunes e, soprattutto, dei bug e dei problemi delle applicazioni Apple, un tema di grande attualità portata alla luce da Walt Mossberg con un articolo su The Verge.
Il giornalista che fu penna di punta del Wall Steeet Journal ha parlato senza mezzi termini di un “graduale deterioramento” nella qualità di app e servizi Apple quali iCloud, Mail e Foto. La versione desktop di iTunes, in particolare, è oggetto di critiche perché, a detta di Mossberg, si ha quasi il terrore di aprirla perché è “ridondante, complessa e lenta”. Un’opinione che è molto comune e che si somma a critiche sul funzionamento del programma, che ha una logica non coerente frutto di aggiunte di funzioni che l’hanno stravolta nel tempo senza cambiare la sua struttura. Per non parlare di alcuni gravi bug che sono apparsi quando è stata aggiunta Apple Music. Tra le ipotesi che molti fanno per semplificare iTunes e renderlo più facile da usare c’è quella di spazzare via l’applicazione stessa e crearne di separate, una cosa che non pare così assurda giacché è già stata fatta in iOS che ora ha differenti applicazioni per differenti tipi di contenuti e anche una separata per l’acquisto di contenuti.
Cue che è responsabile primo dei servizi e anche di iTunes è parso in parte accondiscendere che c’è dal lavoro da fare su iTunes anche se ha negato che i problemi segnalati da Mossberg, un giornalista che non può certamente essere accusato di avere il profilo del critico a tempo pieno di Apple, abbiano a che fare con l’applicazione stessa. «iTunes è stato progettato in un’epoca nella quale le persone sincronizzavano i dispositivi via cavo e quando offrire un unico punto di riferimento centralizzato era fondamentale. Con Apple Music, abbiamo deciso per un design che avrebbe messo la musica al centro integrando i servizi di musica sul cloud con le copie acquistate mediante iTunes, rendendo semplice vedere solo e soltanto la musica»
Cue non è ad ogni modo parso escludere del tutto che in futuro possa essere necessario creare differenti applicazioni per differenti scopi, alleggerendo iTunes di alcune funzioni che ne complicano la funzionalità o, addirittura cancellare, almeno concettualmente, creando differenti applicazioni separate per ciascun scopo che si prefigge. «Continuiamo a valutare quale sia il miglior modo di organizzare l’applicazione e se possa avere un senso farne di separate per alcune componenti che sono al suo interno o creare differenti applicazioni per tutte le componenti». Quel che accadrà però a breve termine è che vedremo una nuova versione di iTunes che sarà rilasciata quando OS X sarà aggiornato il mese prossimo: «Renderà più facile gestire lo spazio dedicato alla musica», ha detto Cue.
Cue e Federighi hanno discusso dei problemi che nascono quando si rilasciano nuove importanti versioni dei software e di come ci siano sempre persone che non gradiscono grandi cambiamenti. Si tratta, ha detto Federighi parlando degli update, di un “difficile esercizio di equilibrismo”. “Le persone hanno a cuore seriamente la loro musica e loro raccolte”; “internamente discutiamo parecchio di quale sia il modo giusto di fare evolvere queste cose. Tendiamo a eccedere nell’essere piuttosto audaci, ma questo comporta molte responsabilità”.
Parlando in genere della qualità del software Apple, Federighi ha respinto l’idea che questa sia peggiorata nel corso degli ultimi anni. Anzi, secondo il capo di tutta l’ingegnerizzazione del software di Cupertino «la qualità del software e dei servizi Apple negli ultimi cinque anni è migliorata significativamente , un’asticella che si sta innalzando sempre più, che spinge Apple a evolversi e implementare nuove funzionalità. Ogni anno comprendiamo dove abbiamo brillato l’anno precedente, ma le tecniche che abbiamo usato per costruire il miglior software possibile l’anno prima, potrebbero non essere più valide per il prossimo, man mano che si alza l’asticella”.
Cue ha poi aggiunto «che la vasta maggioranza dei nostri clienti sono contenti dei nostri prodotti e di come funzionano. Questo non significa che non abbiamo dei bug o dei problemi. Succede con tutto il software e siamo impegnati a superare questi problemi. È frustrante sentire dire che la qualità del software peggiora complessivamente, perché questo non è vero. Nello stesso tempo è vero che alcune persone hanno dei problemi e che ci sono cose su cui possiamo migliorare»
Secondo Federighi e Cue un aspetto di cui tenere conto è che nel mondo ci sono ormai un miliardo di dispositivi Apple e quindi ogni problema software viene amplificato dai media che si occupano di tecnologia. «Questo non succedeva – ha detto Cue – fino a cinque anni fa»
Parlando dei problemi di iTunes e della qualità generale del software Apple, Cue e Federighi hanno anche fatto cenno ad alcuni numeri specifici, oltre il noto miliardo di dispositivi in funzione: in questo momento nel mondo ci sono 782 milioni di utenti iCloud. Nei periodi di picco ogni secondo vengono inviati 200.000 messaggi con iMessage, ed eseguite 750 milioni di transizioni a settimana su iTunes Store e App Store. Apple Music ha ora 11 milioni di abbonati e sono stati corretti 2.5 milioni di errori in Mappe da quando è stato presentato, un progresso presentato come prova che Apple sta continuamente migliorando il servizio.