Intel non vede più i PC come uno dei pilastri aziendali. Ne parla PC World evidenziando i dati dell’ultima trimestrale e il fatturato dell’intero anno 2015; anche il CEO Brian Krzanich ha dichiarato che Intel “si sta evolvendo” e che l’azienda da lui guidata “favorirà la crescita potenziando l’infrastruttura per un mondo sempre più intelligente e connesso”.
Nel quarto trimestre Intel ha ottenuto utili netti di 3,6 miliardi di dollari, in calo dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; il fatturato è stato di 14,9 miliardi di dollari, in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno. La divisione Client Computing Group, quella che si occupa dei processori per PC, responsabile della maggiorparte del gettito, ha fatturato 8,8 miliardi di dollari, +3% rispetto al trimestre precedente e -1% rispetto all’anno precedente. Il fatturato del Data Center Group è stato di 16 miliardi di dollari, +11% rispetto al 2014, quello dell’Internet of Things Group è stato di 2,3 miliardi di dollari, +7% rispetto al 2014 e quello dei Non-Volatile Memory Solution Group è cresciuto del +21% rispetto al 2014.
L”andamento complessivo delle unità aziendali cresce per merito di data center, IoT, memorie di nuova generazione (3D XPoint), dipendendo sempre meno dal mercato PC. Le tre divisioni responsabili delle tecnologie appena citate sono responsabili da sole del 40% delle entrate di Intel e del 60% dei suoi utili operativi. È ovvio che Intel non abbandonerà il settore dei processori, ma è impressionante come questo settore stia con il passare del tempo diventando marginale. Intel lo sa bene ed è per questo che da tempo si occupa di sensori, tecnologie per l’analisi dei dati a vantaggio della salute, del fitness e delle performance atletiche, piattaforme per gli oggetti intelligenti e connessi, reti di comunicazione.