Il Presidente USA Obama, il Primo Ministro tedesco Agela Merkel ma anche funzionari governativi e militari in diverse nazioni nel mondo usano smartphone BlackBerry. La ragione è semplice: da sempre questi terminali e i server che ne garantiscono il funzionamento sono considerati tra i più sicuri al mondo. Così fa un certo effetto apprendere che qualcuno sia riuscito a superare la sicurezza e le protezioni di BlackBerry: si tratta di una operazione mai riuscita prima e per fortuna è stata realizzata dall’Istituto olandese di Scienza Forense.
Gli esperti di informatica però non hanno svelato la procedura né gli strumenti impiegati, nemmeno il modello di terminale ispezionato: da quanto è emerso si apprende che sono state decifrate 275 mail su un totale di 325 presenti nella memoria dello smartphone.
BlackBerry è intervenuta rapidamente sulla questione con alcune dichiarazioni: “Siamo certi che BlackBerry fornisce la piattaforma di comunicazione più sicura al mondo per clienti governativi, militari e aziendali. Tuttavia, non possiamo commentare questa dichiarazione perché non abbiamo dettagli sul dispositivo specifico o il modo in cui è stato configurato, gestito o protetto, né abbiamo dettagli sulla natura delle comunicazioni che sono stati decifrate”. In sostanza BlackBerry nota che l’accesso potrebbe essere stato ottenuto con il consenso dell’utente o in mancanza, per impostazioni errate della sicurezza o tramite app di terze parti. Infine la società precisa che non esistono backdoor sui propri dispositivi e che le password non sono conservate dall’azienda, quindi non possono essere comunicate alle forze di polizia, giudiziarie e governative.
La vicenda risulta interessante anche perché ora le risposte di BlackBerry risultano molto simili alla posizione adottata da tempo da Apple e Tim Cook sulla sicurezza e la privacy a tutti i costi. Solo pochi giorni fa però il Ceo di BlackBerry aveva criticato questo approccio di Cupertino, sostenendo che qualsiasi società deve fare il proprio dovere quando lo Stato richiede un contributo per la sicurezza nazionale.