L’utilizzo di DuckDuckGo nel 2015 è cresciuto di oltre il 70 per cento nel 2015, un incremento sicuramente significativo per l’azienda, ma ben lontano dal poter impensierire Google, ancora molto distante.
Il motore di ricerca alternativo, noto per la scelta di non tracciare il comportamento degli utenti, ha soddisfatto lo scorso 15 dicembre circa 3.25 miliardi di ricerche, il 74 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, superando per la prima volta nella sua storia i 12 milioni di ricerche dirette in un giorno proprio il 15 dicembre.
Le principali motivazioni dietro a questa crescita nell’utilizzo di DuckDuckGo stanno nell’integrazione con Safari e con Firefox (oltre al passaparola), che hanno permesso a molti utenti di scegliere DuckDuckGo come principale motore di ricerca per le loro attività.
Nonostante i numeri siano incoraggianti, è ancora poca cosa rispetto a Google: la grande G processa ogni mese circa 100 miliardi di ricerche al mese, mentre DuckDuckGo è a quota 325 milioni al mese (dati dello scorso novembre) cui vanno sommate piccole meno di 300 mila ricerche via API e bot, per un totale di poco superiore a 600 milioni di ricerche.
Come avevamo evidenziato nella nostra recensione di DuckDuckGo, il problema principale del motore di ricerca è dato dalla separazione fra le buone intenzioni degli utenti e quello che poi nella realtà i naviganti scelgono di fare.
Come fa notare, infatti, uno studio di Pew Research Center, almeno il 40 per cento dei naviganti USA sostiene che i motori di ricerca non dovrebbero tracciare l’attività degli utenti; se a questo pensiero fossero seguiti i fatti, oggi DuckDuckGo sarebbe probabilmente il secondo motore di ricerca più usato, almeno in USA.
Delle due l’una: o DuckDuckGo deve impegnarsi maggiormente nel farsi conoscere presso il pubblico della rete, oppure gli utenti statunitensi tendono a predicare bene e a razzolare un po’ meno bene quando si tratta di privacy e motori di ricerca.