Secondo vari osservatori, nei prossimi anni saranno molte le opportunità per sviluppatori e progettisti che sapranno costruire soluzioni per l’Internet of Things (IoT). Gary Atkinson, direttore responsabile delle tecnologie emergenti in ARM, prevede che saranno almeno un milione e mezzo gli sviluppatori che nei prossimi cinque anni si occuperanno di tecnologie embedded per dispositivi IoT.
Cinque le diverse tipologie di competenze richieste per la realizzazione di soluzioni IoT: conoscenze di programmazione, realizzazione interfacce utente, analytics, ingegneri hardware ed esperti in intelligenza artificiale, competenze fondamentali per miliardi di dispositivi, sensori e sistemi connessi che compongono l’Internet delle cose (IoT).
Attualmente esistono più di 9 miliardi di dispositivi connessi, che generano 2,5 quintilioni di byte di nuovi dati al giorno. La comprensione e l’uso dei dati integrati nei dispositivi intelligenti rappresenta oggi un’importante opportunità di mercato, con un valore stimato di 1,7 trilioni di dollari entro il 2020.
Tra le potenzialità tutte e da esplorare in questo settore, quelle relative al cognitive computing di miliardi di dispositivi, sensori e sistemi connessi che compongono l’Internet delle cose (IoT). L’espressione “cognitive computing” indica una nuova classe di sistemi in grado di apprendere in modo scalare, “ragionare” secondo obiettivi definiti e interagire in modo naturale con gli esseri umani. Altre competenze fondamentali per lavorare nel settore sono quelle relative alle connessioni con dispositivi mobili, WiFi, Bluetooth e microsistemi elettromeccanici.