Ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del MIT hanno ideato un’alternativa a Tor, I2P e HORNET, noti sistemi di comunicazione anonima per Internet; peculiarità del nuovo meccanismo è il diverso approccio per la trasmissione dei dati tra le parti.
Il nuovo sistema è denominato Vuvuzela, dal nome delle trombette usate in Sudafrica dai tifosi, note un po’ a tutti dopo lo svolgimento della FIFA Confederations Cup 2009, per via del loro rumore intenso, fastidioso e praticamente ininterrotto. Al contrario del sistema Tor, che agisce costruendo un circuito virtuale crittografato a strati, l’idea del sistema Vuvuzela è ricorrere meno alla cifratura e generare traffico dati dummy (senza dati reali) che impedisce di tracciare nodi e percorsi, un meccanismo a detta degli ideatori perfettamente blindato.
Per la rete Tor, infatti, sono stati creati dei sistemi di analisi che permettono in molti casi di identificare i server nascosti; con Vuvuzela c’è un costante scambio di messaggio tra i server che rende impossibile a chiunque dovesse osservare lo scambio identificare l’autore originario. Non solo è impossibile risalire da dove parte un messaggio originale ma lo scambio avviene con meccanismi di scambio dati casuale e cifrature che rendono estremamente complesso eseguire analisi.
Un test con un network Vuvuzela è stato eseguito usando i server EC2 di Amazon e simulando la connessione di un milione di utenti. Dai primi risultati è emerso che il protocollo è in grado di scambiare 15.000 messaggi al secondo, con una latenza di 44 secondi. La latenza è elevata ma secondo i ricercatori i dati sono ad ogni modo incoraggianti e accettabili per meccanismi per lo scambio di mail e chat.