Solo un test e senza alcun software malevolo. È questo quel che dice J. Mueller, fondatore di Macupdate, sito per utenti Mac che propone quotidianamente l’elenco dei software aggiornati per OS X, a proposito delle accuse rivolte di distribuire Adware. Il responsabile della storica pagina Internet, parla con Macnn della vicenda che ha suscitato preoccupazioni e polemiche
Ricordiamo che tutto è nato dal fatto che da alcuni giorni quando si scarica una applicazione dal sito, anziché scaricare semplicemente le app come concepite originariamente dagli sviluppatori, in alcuni casi viene scaricato un installer. Dopo l’avvio, ques’ultimo propone oltre al programma cercato dall’utente, il download e l’installazione di software aggiuntivi, non espressamente richiesti. È possibile evitare l’installazione di questi programmi ma utenti poco accorti potrebbero ritrovarsi con applicazioni non richieste o poco utili, alla stregua di quanto avviene con i meccanismi di adware, che installano software che propongono al loro interno inserzioni pubblicitarie esposte di proposito all’utente, allo scopo di indurlo a effettuare ulteriori acquisti o eventuali upgrade di altri software utilizzati.
Mueller spiega che il meccanismo è in fase di test, non è proposto agli abbonati del sito o a quanti usano il client dedicato per OS X, e che consente di verificare se la sponsorizzazione permetterà loro di incrementare i guadagni. Il problema di Macupdate, infatti, è che la maggiorparte degli utenti si limita a visitare il sito per pochi secondi, verificare la presenza di nuovi update e abbandonare il sito, impedendo di ottenere guadagni dai meccanismi pubblicitari.
È un problema già affrontato da siti rivali quali Download.com di CNET o Softonic.com i quali hanno da tempo attivato la funzionalità che propone download aggiuntivi o pubblicità con installer dedicati. A differenza di Macupdate, secondo Mueller questi siti non verificano la bontà dei download aggiuntivi proposti, arrivando in alcuni casi a proporre lo scaricamento di applicazioni aggiuntive malevole.
“Non temete”, dice Mueller, “non abbiamo intenzione di andare verso la stessa direzione” spiegando che la sua società sta “apprendendo da questo procedimento” e testando la funzionalità solo con l’1% delle applicazioni ospitate sui loro server. “Siamo concentrati sulla soluzione dei problemi e la comunità Mac è molto importante per noi”. Nuovi dettagli saranno indicati al termine della fase di test ma l’obiettivo è capire in che modo l’utente usa il meccanismo di installazione, come risponde alle proposte presentate nella schermata dell’installer ed evitare gli errori fatti dai rivali.
Tra le applicazioni che in alcuni casi vengono proposte con l’installer dedicato ci sono: Firefox, Skype, VLC e altre molto note. L’installer di Macupdate propone l’installazione aggiuntiva di software o toolbar per i browser che l’utente può scegliere di non installare facendo click sul pulsante “Skip”, proseguendo con l’installazione che sarà portata a termine e ottenendo un programma in tutto e per tutto identico a com’era concepito dallo sviluppatore.