Con un’action camera chiunque può registrare video in tutte quelle situazioni dove non sarebbe invece possibile con una normale telecamera: basti pensare a tutti quei casi dove acqua, sabbia e polvere potrebbero irrimediabilmente rovinare l’attrezzatura, senza dimenticare che se si ha le mani impegnate risulta difficile, se non impossibile, poter registare un filmato. Ancora, per dimensioni e semplicità di utilizzo, si può posizionare nei punti più impensati per ottenere video in soggettiva o certamente d’effetto.
Lo abbiamo dimostrato più volte in passato, con test e recensioni di svariati modelli che differivano tra loro per qualità, funzioni e possibilità di utilizzo. Nelle scorse settimane la nostra redazione ha avuto modo di metterne alla prova due contemporaneamente, confrontandole anche con una GoPro per valutarne le differenze in rapporto al prezzo.
Le action cam in questione sono di SJCAM, nello specifico SJ4000+ e M10+, importante produttore cinese che concentra tutti gli sforzi proprio intorno a questo genere di prodotti per offrire, a prezzi davvero concorrenziali, delle ottime alternative alle action cam più blasonate. Per la fascia di mercato in cui si posizionano puntano ad accontentare tutti quegli utenti che non vogliono riunciare alla possibilità di registrare video d’azione; per qualità video, come dimostrano i nostri test di cui parleremo nella recensione, non fanno rimpiangere in molte situazioni, le camere di qualità professionale che invece sono certamente più indicate per chi, con i video, ci vive.
Unboxing
Non ci dilungheremo nel descrivere il parco accessori incluso nella confezione di una o dell’altra. Entrambe offrono infatti lo stesso numero e tipologia di attacchi che abbiamo per altro trovato in passato nella SJ4000. Vi rimandiamo quindi a quella recensione cliccando qui nel caso vogliate approfondire questo particolare argomento.
Qui piuttosto aggiungiamo che, con i nuovi modelli SJ4000+ e M10+, la società ha invece migliorato la qualità del prodotto, a partire dalla scatola. Molto più piccola ed elegante, il cartone è robusto tanto che, una volta tolte le scatole che separano manualistica da camera ed accessori, continuiamo ancora ad utilizzarla come deposito per gli accessori.
La qualità di questi ultimi ci è sembrata migliorata sotto diversi aspetti. Gli attacchi sono caratterizzati da plastiche più dure e massiccie, anche la custodia subacquea ci è parsa migliorata nella chiusura ermetica, così come abbiamo apprezzato la presenza di pellicole, per entrambi i modelli, a coprire e proteggere da graffi schermo, lente e custodia waterproof.
Per quanto riguarda la M10+, l’unica differenza è per l’appunto nella forma della action camera, cubica, che ricorda da lontano quella di Polaroid Cube e GoPro Hero 4 Session. Parallelamente a questo quindi, anche la custodia subacquea è su misura per la camera, mentre la tipologia di attacchi è del tutto identica a quella della SJ4000+, di GoPro e di gran parte delle action camere attualmente disponibili sul mercato.
microSD ed adattatori in kit
Con l’acquisto della SJCAM SJ4000+ o della SJCAM M10+ è inclusa, in una bustina separata, una microSD da 16 GB corredata da due adattatori per poter collegare la schedina ad un qualsiasi computer e scaricare i dati tramite SD o USB.
Sebbene sulla microSD non sia riportata la classe né la velocità ma un più generico “Andoer 16 GB” (produttore e capacità della scheda), possiamo affermare con assoluta certezza che si tratta di una ottima microSD di classe 10. Ci siamo infatti affidati a Blackmagic Disk Speed Test per confrontare velocità di lettura e scrittura della scheda Andoer con una microSD Samsung da 16 GB classe 10, collegate con lo stesso adattatore.
Il risultato dei test lo trovate nelle immagini allegate di seguito. La scheda di Samsung offre 13.8 MB/s in scrittura e 43.3 MB/s in lettura, la scheda di Andoer 10.3 MB/s in scrittura e ben 78.4 MB/s in lettura.
Per quanto riguarda i lettori invece, quello SD è ottimo in quanto restituisce valori pressoché simili. La piccola chiavetta USB invece non supera i 7.8 MB/s in scrittura e raggiunge a malapena i 15.9 MB/s in lettura.
Addio ai cloni, SJCAM protegge gli originali
SJCAM, per combattere il sempre più crescente numero di aziende cinesi che clonano questo genere di prodotti, nelle nuove camere ha anche aggiunto un bollino fuori dalla scatola che, se grattato, rivela un codice alfanumerico a 18 cifre. Questo codice univoco può essere inserito nell’apposito box localizzato all’interno di questa pagina http://www.sjcamhd.com/safe/ per verificare che, quella acquistata, sia in effetti una SJCAM originale. Questa procedura è stata resa popolare nel mondo dei produttori hardware cinesi da Xiaomi, che pure viene colpita massicciamente da falsari che provano a spacciare per originali prodotti contraffatti.
SJCAM, software notevolmente migliorato
Dall’ultima prova della SJ4000 sono passati solo 7 mesi ma la società, a livello software, inteso come funzioni e gestione dell’interfaccia, ha fatto notevoli progressi. Innanzitutto, entrambe le SJ4000+ e M10+ sono ora dotate di WiFi.
Collaborano con un’app per smartphone (sjcam zone, gratis su App Store) che, nel caso di iPhone, è sviluppata anche piuttosto bene, ed è utile per controllare in remoto l’action cam in tutto e per tutto: dall’avvio della registrazione allo scatto remoto di una fotografia, passando poi per l’impostazione di ogni singolo parametro e tutto ciò che si può eventualmente gestire anche direttamente dalla telecamerina stessa grazie al display LCD incorporato sul retro.
Usare il WiFi per lungo tempo prosciuga letteralmente la batteria. Appena 30 minuti di collegamento ininterrotto l’hanno infatti praticamente dimezzata: il controllo tramite WiFi va quindi limitato alla sola correzione dell’inquadratura quando ad esempio non è possibile guardare direttamente dallo schermo posteriore (ad esempio quando la si monta su un casco da moto) oppure per cambiare al volo qualche impostazione quando la telecamera si trova già montata in una posizione magari scomoda (come ad esempio sul cofano di un’automobile).
Come anticipato, l’interfaccia utente e la gestione del menù ha fatto notevoli passi avanti. Lo switch tra le varie modalità video/foto/anteprima/menù è più veloce, inoltre la traduzione delle varie voci in lingua italiana è più precisa. E’ facile cambiare una impostazione dallo schermo sul retro delle due camere anche se, dobbiamo ammetterlo, abbiamo preferito il controllo dall’app su smartphone.
Qui è davvero istantaneo cambiare risoluzione, attivare/disattivare funzioni come lo stabilizzatore, operazioni che in qualche caso si potrebbe voler modificare in fretta. Ci è comunque piaciuta la possibilità di gestire tutto dallo smartphone o dal solo display della telecamera, lasciando così la scelta finale all’utente in base alla situazione in cui si trova.
Come vanno
Senza perderci troppo in chiacchiere, andiamo al nocciolo della questione: la qualità video. Abbiamo registrato due filmati agganciando fianco a fianco SJ4000+ e M10+ ad un bastone, tenuto poi con una mano, percorrendo a piedi un tratto della pista ciclo-pedonale della nostra città. Lo stesso video lo abbiamo poi montato in un’unica clip, dividendo lo schermo per metà, confrontando così le differenze tra una e l’altra.
Abbiamo registrato il filmato in 2K (2.560 x 1.440 pixel) anche se, per un errore nel montaggio video, l’esportazione finale, che vedete allegata di seguito, è in Full HD (1.920 x 1.080 pixel). Ciò comunque non cambia la sostanza, in quanto è solo la risoluzione ad essere stata ridimensionata. Entrambe le camere avevano gli stessi identici settaggi anche per quanto riguarda esposizione, bilanciamento del bianco e tutto il resto, garantendo così un confronto quanto più veritiero possibile.
Che differenza c’è quindi tra il filmato registrato con SJ4000+ da quello con M10+? Assolutamente nessuna. Entrambe offrono la stessa identica qualità d’immagine. La scelta tra una e l’altra rimane quindi puramente estetica, dettata dal fattore forma delle due action cam, una parallelepipoidale, l’altra cubica.
Constatato che le due camere sono praticamente identiche quando si parla di registrazione video, ci siamo spinti un po’ oltre i soliti test, confrontando una ripresa della SJCAM M10+ con quella della GoPro Hero 4 Session che, di contro, costa esattamente il doppio. Nell’esempio abbiamo attaccato le due camere al manubrio della bicicletta, la GoPro in una posizione migliore, centrale, mentre la M10+ sulla curvatura del manubrio. Ne consegue una ripresa video leggermente inclinata che ad ogni modo non influisce sul confronto finale.
Qui le differenze, lasciando per entrambe i settaggi di base, sono più evidenti. Nello specifico, la M10+ offre un filmato dai colori più freddi. Tuttavia, è sufficiente una regolazione del bilanciamento del bianco in post produzione (bastano un paio di click) per decidere se scaldare i colori avvicinandoli di più a quelli della GoPro che, in effetti, rispetta maggiormente i colori reali della scena, quantomeno nelle condizioni delle nostre prove.
Dove apparentemente vince la M10+ è invece nel dettaglio. Le immagini restituite dalla GoPro sono, anche se di poco, più “morbide”, specialmente nei particolari più minuti. La scena finale nella M10+ è fortemente contrastata (quella della GoPro ci è invece, al contrario, poco contrastata) e perde qualche dato nelle aree in ombra quando nell’inquadratura c’è una forte differenza di esposizione, come nell’esempio, tra l’ombra degli alberi sulla destra con palazzi e cielo sullo sfondo.
Mentre la GoPro riesce a registrare più informazioni con perdite di dati minime su tutta la scena, la M10+, e così anche la SJ4000+, sembrano basare tutti i calcoli soltanto al centro, assicurando quindi una corretta esposizione nell’area centrale che, nella maggior parte dei casi, è anche quella principale, trascurando invece il resto. Sia che si opti per una SJCAM, sia che ci si affidi ad una GoPro, una cosa è certa: nessuna senza post-produzione, anche minima, restituisce un filmato fedele alla scena reale.
Conclusioni
SJCAM SJ4000+ e M10+ sono, torniamo a ripeterlo, per il prezzo per cui vengono proposte, una interessante soluzione per chi vuole assicurarsi riprese d’azione in particolari condizioni. Nella confezione di vendita non c’è solo la telecamera ma anche una custodia subacquea che garantisce riprese video a decine di metri di profondità, un parco accessori completo per fissarle a casco, manubrio, zaino o dove più si preferisce, in tutte le angolazioni possibili. Il valore aggiunto sta anche nel display LCD e nella connettività WiFi, da tenere in conto quando si acquista prodotti del genere in rapporto all’uso che se ne intende fare.
Pro
- rapporto qualità/prezzo
- WiFi
- registrazione video in 2K a 30 fps o Full HD a 60 fps
- accessori inclusi
- compatibilità accessori con quelli GoPro
- display LCD
- batteria removibile
Contro
- Un lungo uso del WiFi prosciuga la batteria
Prezzo al pubblico
Come detto, è qui che SJ4000+ e M10+ si fanno amare. 143,99 euro la prima e 153,99 euro la cubica, 10 euro di differenza che, come spiegato, stanno solo nel fattore forma della action camera.
Comprandole entrambe si spenderebbe quel che è al momento necessario per portarsi a casa, grazie all’attuale prezzo in offerta di Amazon, la GoPro Hero 4 Session con cui abbiamo fatto il confronto. Non solo quindi, si avrebbero a disposizione due action camerea – al posto di una – da posizionare in due differenti angolazioni per ottenere un filmato finale di assoluto effetto.
Si avrebbe infatti anche un vastissimo parco di accessori, che per la GoPro andrebbero invece acquistati a parte. Inoltre, quest’ultima non dispone di alcun display LCD per poter eventualmente osservare l’area inquadrata o visionare un filmato appena registrato senza doversi obbligatoriamente collegare in WiFi dallo smartphone.