«Non siamo noi ad avere copiato iPhone 6, è Apple che con iPhone 6 ha copiato un nostro telefono del 2013». La risposta di HTC alla pioggia di accuse che sono cadute sulla testa dell’azienda taiwanese alla presentazione del One A9, un telefono che in effetti assomiglia moltissimo a quello di Cupertino, arriva da una fonte molto autorevole, Jack Tong, uno dei principali manager di HTC.
Tong era tra i dirigenti presenti ad un incontro con i giornalisti che non hanno mancato di far presente quante siano le similitudini tra A9 One e gli iPhone degli ultimi due anni, dal profilo del dorso alla fotocamera che sporge dal piano, dale griglie sul bordo (arrotondato), al tasto frontale.
Tang non è sceso nel dettaglio dei vari elementi, ma ha detto che è stata Apple «a copiare il design delle nostre antenne e lo chassis unibody. Li abbiamo usati per primi nel 2013» quando, sottotinteso, HTC introdusse il One A7. Tong ha poi aggiunto: «l’A9 è più sottile e più leggero dei nostri precedenti telefoni realizzati in metallo, questo è un cambiamento e una evoluzione. Non stiamo copiando»
La risposta di Tong era chiaramente frutto di un comprensibile nervosismo generato dai commentatori, specialmente americani, che hanno rifilato bordate molto taglienti all’indirizzo del cellulare appena presentato. Tra i più feroci c’è stato The Verge che ha definito il One A9 «un iPhone da 399 dollari che fa girare Android» e «un oltraggioso pastrocchio di design Apple con software Google». The Verge sottolineava anche la scelta di abbandonare alcune scelte stilistiche distintive dei precedenti modelli (come le casse frontali e l’assenza di un tasto Home o la fotocamera con obbiettivo a filo del dorso) per creare «il clone di più alto profilo dopo il lancio dell’originale Galaxy S», definendo la scelta di HTC come pragmatica e capace di dare un riscontro: «vendere un certo numero di cloni di iPhone negli Stati Uniti, è meglio che non vendere nulla in nessun posto».