Linus Torvalds, il “papà” della prima versione del kernel Linux e coordinatore del progetto di sviluppo dello stesso, ha partecipato alla LinuxCon Europe 2015, conferenza dedicata al mondo Linux che si è svolta a Dublino dal 5 al 7 ottobre. In questa occasione Torvalds ha parlato dei vantaggi dell’architettura ARM e azzardato una previsione: “Il 2016 sarà l’anno dei portatili ARM”, un’affermazione probabilmente non molto apprezzata da Dirk Hohndel, responsabile dello sviluppo Linux per Intel.
Torvald evidenzia quello che è un desiderio di tanti: vedere computer con architettura ARM, ipotesi che sembra ogni anno più concreta; basta ad esempio vedere i progressi fatti da Apple con l’A9 degli iPhone 6s, ormai in grado di competere dal punto di vista delle prestazioni con gli Intel Core M dei MacBook Retina da 12″.
Un portatile con CPU ARM non dovrebbe essere troppo complicato da realizzare (ci sono in effetti già i Chromebook ma sono una categoria a sé), così come consentire l’esecuzione di Linux, giacché esistono già distribuzioni ad hoc (es. Debian) che non impongono requisiti hardware oltre a quelli del kernel Linux e dei programmi GNU e dunque utilizzabili su qualsiasi architettura o piattaforma sulla quale siano stati portati il kernel Linux e altri componenti. Quali sarebbero i vantaggi di un portatile con architettura ARM? Ovviamente maggiore durata della batteria rispetto a prodotti con soluzioni Intel, la creazione di macchine con chip custom dei vari produttori…
Tornando a Torvalds, interessante notare come, con il suo consueto stile “elegante” e “pacato” che da sempre lo contraddistingue, qualche anno addietro aveva lanciato un anatema contro i creatori di chip ARM, lamentando difficoltà nella gestione dei SoC con Linux al punto di scrivere: “Spero che i progettisti di hardware ARM muoiano in incidenti incredibilmente dolorosi”, e ancora: “se ne vedete qualcuno portate loro i miei saluti e, se potete, sabotate i freni della loro auto e mettete una piccola sorpresa nel loro caffè, va bene?”.