Foxconn ha sospeso dal suoi incarichi e consegnato alle autorità di polizia un addetto alla sicurezza interno sospettato di essere stato tra coloro che hanno perquisito l’appartamento di Sun Tan Yong un dipendente che ha smarrito un prototipo di iPhone e che in conseguenza delle pressioni subite si sarebbe poi suicidato. Ecco il più importante sviluppo di una vicenda che ha suscitato un forte dibattito su Internet ed era esplosa ieri quando alcuni media hanno dipinto la storia tragica del giovane lavoratore dell’azienda che costruisce i telefoni di Apple.
Il fermo dell’addetto alla sicurezza di cui si conosce solo il nome (‘Gu’) è stato confermato direttamente da Foxconn che non ha fornito alcun approfondimento. Ma è probabile che ‘Gu’ sarà interrogato per sapere chi sia stato ad autorizzarlo nella perquisizione in casa di Sun Tan Yong e quali metodi abbia usato. Il sospetto è che sia stata proprio l’irruzione un gruppo di addetti alla sicurezza dell’azienda ad avere gettato nell’angoscia il giovane, inducendolo al suicidio. L’azienda, oltre a dare conferma della consegna del responsabile della perquisizione alla polizia, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia e sottolineato di non avere mai autorizzato alcuno a violare la legge.
Anche Apple si è dichiarata: ‘rattristata da un tragico fatto’ aggiungendo che le sue politiche aziendali ‘richiedono che i fornitori trattino tutti i loro dipendenti con dignità e rispetto’